Nei giorni scorsi abbiamo pubblicato gli ultimi dati ufficiali relativi alle forti somme giocate a Tortona che risalgono al 2016. L’anno successivo, la Regione Piemonte (unica in Italia a farlo) ha emanato una normativa in cui riduceva di parecchio l’orario di apertura delle sale gioco e il numero degli apparecchi. Naturalmente non sappiamo se e quanto siano diminuite le giocate, perché non esistono dati ufficiali al riguardo, tuttavia stando agli ultimi dati, su Tortona, grazie all’indagine fatta da Annamaria Agosti, emerge il forte dubbio che proprio Tortona, grazie alle slot si verifichi un elevato traffico di riciclaggio di denaro “sporco”.

Questo sembra risultare dai dati ufficiali.

Ma andiamo con ordine seguendo passo passo l’indagine della nostra collaboratrice.

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Il dato singolare dei volumi di giocata negli apparecchi di intrattenimento (slot machine e video slot) di Tortona presenta una ulteriore sfaccettatura particolarmente interessante: il tipo di macchinetta dove vengono giocate queste somme.

A Tortona si registra un insolito volume di gioco sulle video slot (VLT), più del doppio di quanto giocato sulle “slot tradizionali presenti in bar e tabaccherie. Le video slot sono presenti solo nelle sale slot dedicate e hanno caratteristiche completamente diverse dalle slot tradizionali (AWP).

 

La differenza tra le due giocate

Le AWP, chiamate anche “New Slot” funzionano solo con monete e sono presenti anche in bar e tabaccherie.

Le Videolottery (o VLT) sono apparecchi che accettano anche banconote, presenti unicamente in locali dedicati e consentono giocate e vincite più alte.

La differenza tra le due apparecchiature è sostanziale. Le Video Lottery Terminal (VLT) sono solo apparentemente simili alle slot machines, ma possiedono una caratteristica peculiare sancita dai Monopoli che le rende apparentemente più “appetibili” per le scommesse.

Le AWP sono slot “tradizionali” che pagano in base a quanto incassa il singolo apparecchio (le ricercate “slot piene” al Casinò, per intenderci, pronte a pagare in pochi colpi) funzionano secondo il principio del “coin in” (più raccolgono giocate, più è probabile che paghino), le VLT ridistribuiscono premi secondo quanto stabilito dal concessionario (il cosiddetto “payout”) stabilito da un software. E soprattutto, a differenza delle slot, al vincitore non vanno soldi, ma un ticket, un titolo di credito che deve essere cambiato alla cassa. Il vincitore in pratica riceve un tagliando con il quale riscuote le vincite alla cassa: in contanti fino a 2.999 euro, mentre per le cifre eccedenti, si ricorre ad assegno o bonifico bancario.

 

Considerando che il payout minimo stabilito per legge per le VLT è dell’85% (che può salire fino al 90% per combinazioni favorevoli, mentre per le slot è fisso al 75%)  significa che se si giocano 100 euro, se ne ricevono indietro almeno 85, garantiti, esentasse e soprattutto, puliti. Ma c’è di più. Si può ottenere un riciclo completo del contante. Bankitalia spiega come.

Ma andiamo per gradi.

 

Città Giocate AWP € Giocate VLT € Abitanti Reddito procapite % giocate-reddito
Tortona 946 2.039 27.440 22.057 13,53%
Novi Ligure 820 586 28.343 20.716 6,79%
Alessandria 772 782 93.839 20.976 7,41%
Pavia 603 633 72.612 26.414 4,68%
Voghera 807 1.212 39.427 21.497 9,39%
Torino 518 368 886.837 23.002 3,85%
Prato 774 1.886 192.469 18.509 14,37% – 1° in Italia

 

Questo è ufficialmente sancito dalla direttiva ministeriale: “Per i videoterminali collegati ad un sistema di gioco VLT, la normativa prevede la restituzione in vincita di una percentuale minima pari all’85% per ogni sistema di gioco e per ogni gioco sul medesimo installato. Il dato effettivo di restituzione in vincite delle somme giocate, come comunicato dai concessionari, risulta pari complessivamente all’88,34% per l’anno 2011 e all’88,40% per l’anno 2012.”

Questa l’informativa presente sul sito dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. (1)

 

Riciclaggio di denaro di dubbia provenienza sulle VLT?

Tale “garanzia di ritorno economico” nel comparto delle video slot potrebbe risultare particolarmente “appetibile” per attività di riciclaggio, stigmatizzato dal Rapporto Annuale dell’Unità di Informazione Finanziaria (UIF) 2017 (2)  che valuta il comparto delle Videoslot “esposto a rischi rilevanti, in particolare con riferimento all’utilizzo di apparecchi da intrattenimento cosiddetti Video Lottery Terminal”. Nel rapporto si evidenzia che “trova conferma il crescente interesse delle organizzazioni criminali verso il comparto dei giochi e delle scommesse, che si estrinseca mediante differenti modalità operative” in quanto “settore particolarmente a rischio di infiltrazione di fondi di dubbia provenienza o destinazione”.

 

Le giocate sulle VLT indice di economia sommersa?

Altro indizio che fa crescere il sospetto, è l’analisi del rapporto tra giocate e reddito Irpef: ad esempio, in vetta alla classifica troviamo Prato con 512 milioni l’anno e una percentuale di giocate vicine al 15% del reddito imponibile (dichiarato). Pavia, additata da tutti come uno dei centri urbani con il maggior tasso di “febbre da gioco”, in questa classifica si posiziona molto indietro, con una percentuale inferiore al 5% (circa 90 milioni).

Certo, ci si potrebbe chiedere come mai proprio a Prato vi siano così tante giocate…  Una delle supposizioni più immediate sarebbe quella che vedrebbe la forte concentrazione di produzione industriale cinese, che forse non brilla per i bilanci cristallini e la contabilità impeccabile.

In quest’ottica, l’ipotesi di un nesso tra gioco alle VLT e fenomeni di economia sommersa non sembrerebbe poi tanto peregrina.

Come è possibile allora che Tortona abbia una percentuale di giocate simile a quella di Prato e degli importi di gioco alle video slot addirittura superiore alla città toscana? A Tortona le industrie residue si contano sulle dita di una mano e non vi sono insediamenti industriali né di cinesi, né di altri. Che si tratti di soldi “esterni” al ciclo economico locale che alimentano un continuo flusso di denaro verso la filiera dell’azzardo? O di cosa si tratta?

 

Come avviene il riciclaggio

 Dallo stesso Ufficio ispettivo della Banca D’Italia nel rapporto annuale dell’anno precedente la spiegazione di come avviene il riciclaggio: “La potenziale connessione con flussi di denaro contante di dubbia origine è stata riscontrata anche alla base di alcune segnalazioni inoltrate da operatori di gioco e riferite ad anomale concentrazioni di incassi di ticket emessi da Video Lottery Terminal (VLT). Le peculiari modalità di funzionamento di tali apparecchiature le rendono particolarmente vulnerabili al rischio di utilizzi impropri: l’utente può, infatti, attivare il gioco mediante il caricamento diretto di banconote nella macchina e successivamente interrompere la sessione in qualsiasi momento anche senza aver effettuato nessuna giocata, ottenendo la restituzione del credito residuo dietro presentazione di un ticket stampato direttamente dalla VLT. Ne consegue che, in linea teorica, tali apparecchiature offrono la possibilità di conferire apparente legittimazione a somme di denaro contante di origine ignota, garantendone la trasformazione in ticket al portatore, a loro volta liquidabili mediante bonifici o assegni circolari una volta presentato all’incasso”.

 

Le anomalie rilevate dall’Ispettorato Bankit (3)  seguono uno schema preciso, con intervalli temporali eccessivamente prolungati tra l’emissione dei ticket e il successivo riutilizzo/riscossione, che fanno presupporre un possibile improprio utilizzo dei ticket per il trasferimento anonimo di somme di denaro tra soggetti diversi. I ticket sono emessi dalle VLT senza limiti di importo massimo, anche a seguito del semplice caricamento di banconote nella macchina e in assenza di giocate effettive; risultano pertanto facilmente trasferibili tra soggetti privati e dunque utilizzabili per ogni tipo di regolamento di affari la cui causa economica si voglia mantenere nascosta. Di fatto essi possono essere impropriamente utilizzati come banconote di grosso taglio per dei pagamenti, senza sottostare ai limiti di legge e tracciabilità cui è assoggettato il denaro contante, con l’ulteriore vantaggio di essere più facilmente trasferibili in termini fisici (la dimensione di un ticket è più piccola di quella di una banconota da 5 euro, pur potendo avere un valore notevolmente superiore) e con l’unico inconveniente di dover essere riscossi entro un tempo limitato.

In conclusione il dubbio che Tortona possa essere un centro ideale per il riciclaggio grazie anche alla sua conformazione geografica, non è tanto peregrino, anzi.

Annamaria Agosti

 

(1) https://www.adm.gov.it/portale/monopoli/giochi/apparecchi_intr/vlt/vlt_note

(2) http://uif.bancaditalia.it/pubblicazioni/rapporto-annuale/2018/index.html
(3) https://www.agimeg.it/datitalia/rapporto-annuale-uif-nel-2017-segnalazioni-in-crescita-del-27-comparto-a-rischio-soprattutto-con-vlt-ma-con-la-nuova-normativa-antiriciclaggio-problematiche-potrebbero-mitigarsi