Inizieranno lunedì le attività di scavo archeologico presso il sito della Mansio Romana Lucus Bormanidi San Bartolomeo al Mare. Si tratta di nuove attività di scavo, che hanno lo scopo di cercare di rintracciare tutte le fasi di vita del sito, ripercorrendo a ritroso i vari periodi, a partire dalle ultime tracce rilevate.

Le attività di scavo fanno seguito alle campagne di lettura stratigrafica del contesto, realizzate nel 2016 e nel 2017, sulla base di un accordo tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Genova e le province di Imperia, La Spezia e Savona, l’Università degli Studi di Genova, l’associazione di archeologi professionisti Etruria Nova Onlus e il Comune di San Bartolomeo al Mare.

Parteciperanno alle attività di scavo archeologico tra le 10 e le 15 persone, che saranno impegnate fino al 31 agosto anche negli Open day e nei Laboratori, per consentire la maggior diffusione possibile delle informazioni raccolte.

Al termine del periodo di scavo, tutti i dati raccolti verranno elaborati secondo le più recenti tecniche di metodologia della ricerca archeologica e tutto ciò che verrà ritrovato sarà rielaborato per poter ricostruire la storia del sito.

Gli elementi sino ad ora raccolti fanno infatti pensare che il sito della Mansio Romana di San Bartolomeo al Mare, già noto con il toponimo “Lucus Bormani”, sia stato frequentato sin dall’Età del Bronzo recente e finale (secoli XII-X secolo a.C.), come attesta il rinvenimento di alcune olle di grandi dimensioni decorate con impressioni eseguite a mano, che documentano la presenza di un possibile insediamento con ambienti destinati alla conservazione di derrate alimentari. L’area venne poi occupata nuovamente durante l’Età del Ferro (fine V – II secolo a.C.), probabilmente da un piccolo impianto artigianale legato alla lavorazione di metalli: interessante a questo proposito è il ritrovamento di un’anfora di produzione massaliota che testimonierebbe la presenza di traffici commerciali da e verso il Golfo di Marsiglia. Con la realizzazione della via Julia Augusta (anno 13 a.C.) avvenne l’inizio della occupazione romana di questa parte del Ponente ligure. La Mansio romana Lucus Bormani (periodo compreso tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C.) si situa nei pressi dell’itinerario ed è ricordata nella Tabula Peutingeriana con il toponimo Luco Bormani (che rimanda al bosco sacro a Borman, divinità ligure di origine centroeuropea) e segnalata anche nell’Itinerarium Antonini.

Le stutture della mansio vennero abbandonate durante la media età imperiale, tra II e III secolo d.C., mentre l’area costiera alla quale il complesso faceva riferimento continuò ad essere frequentata fino al VI-VII secolo d.C.

Il primo appuntamento con il Giovedì con l’archeologo (Open Day alla Mansio Romana) è in programmagiovedì 9 agosto, dalle ore 15.00 alle ore 17.00. Si ricorda che è in funzione il Bartolo Bus gratuito che consente di raggiungere facilmente la zona del Santuario di N.S. della Rovere.