La festa si è svolta domenica scorsa, ma tante sono state le proteste che in questi giorni sono giunte in redazione attraverso email, messaggi Facebook o whattsapp al numero 3394501161 che alla fine abbiamo deciso di dedicare un piccolo articolo.

La protesta di tanti tortonesi deriva dal fatto che fino a poco tempo fa, la festa del Cristo Redentore sul Monte Giarolo era un rituale sacro: un’occasione per raggiungere a piedi la vetta di un monte che supera di poco i mille metri sulla cima del quale è posta la statua di Gesù.

Si partiva dalla val Curone e dopo una bella camminata si raggiungeva la vetta col sacerdote che diceva messa e poi si concludeva con uno scambio di impressioni, pranzo o merenda al sacco.

Domenica 5 agosto 2018 sarà ricordata per l’invasione dei fuoristrada: mai visti così tanti proprio lì, in cima al monte, come testimonia l’immagine che ci hanno mandato diversi lettori e chiedono che uno “scempio” così non venga più a ripetersi, perché la festa fin dai suoi albori era stata concepita come un’occasione per vivere a contatto con la natura, per apprezzare l’opera di Dio e l’incredibile bellezza naturale, i rumori della natura che non possono e  non devono essere rovinati dal progresso.