Alessandria diventa capitale della lotta al cancro. Il capoluogo piemontese ospita per 3 giorni la quindicesima tappa della nuova edizione del “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”. Un motorhome, cioè un pullman, sarà allestito dal 16 al 18 giugno in Piazza della Libertà, dove gli oncologi dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) forniranno consigli e informazioni sulla prevenzione, sull’innovazione terapeutica e sui progressi della ricerca in campo oncologico. Sono anche previste attività sportive in Piazza per coinvolgere i cittadini.


Ogni anno ad Alessandria sono stimate circa 3.130 nuove diagnosi di tumore (1.687 uomini e 1.443 donne nel 2015). “Almeno il 40%, circa 1.250 casi ogni anno, potrebbe essere evitato adottando un corretto stile di vita – spiegano Gianmauro Numico, Direttore dell’Oncologia dell’Azienda Ospedaliera Ss. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, e Roberta Buosi, Direttore dell’Oncologia dell’Azienda Sanitaria Locale di Alessandria  -. L’obiettivo del progetto è trasmettere ai cittadini un messaggio fondamentale: contro il cancro si deve giocare d’anticipo. E lanciamo, sul modello dei festival della letteratura, il ‘Festival della prevenzione e innovazione in oncologia’ per spiegare agli italiani il nuovo corso dell’oncologia, che spazia dai corretti stili di vita, agli screening, alle armi innovative, fino al reinserimento nel mondo del lavoro. Serve però più impegno sugli stili di vita e sugli screening. Il cancro è infatti la patologia cronica che risente più fortemente delle misure di prevenzione”. La manifestazione itinerante, resa possibile grazie al sostegno di Bristol-Myers Squibb, tocca 20 città con eventi che dureranno tre giorni. Le tre neoplasie più frequenti ad Alessandria sono quelle del colon-retto (402 casi stimati nel 2015), prostata (402) e mammella (370). Nella Provincia è ancora scarsa l’adesione alle regole della prevenzione (Sistema di sorveglianza PASSI, 2012-2015): il 27% dei cittadini è sedentario (Piemonte 33%), il 32% è in sovrappeso (Piemonte 29%) e l’8% obeso (Piemonte 8%): complessivamente quattro persone su dieci sono in eccesso ponderale. I fumatori sono il 27% della popolazione, un dato superiore alla media regionale (25%). Nel 2017 in Piemonte sono stati registrati 30.900 nuovi casi (16.200 uomini e 14.700 donne): i tumori più frequenti sono quelli del colon retto (4.350), mammella (4.200) e polmone (3.500).

“Il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio oncologico – afferma Silvia Novello, membro del Direttivo Nazionale AIOM, Ordinario di Oncologia Medica all’Università di Torino e responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Oncologia Toracica del San Luigi di Orbassano -. Più di centomila casi di tumore ogni anno in Italia sono dovuti proprio alle sigarette. Numeri che ricordano quelli di un’epidemia. L’85-90% di quelli al polmone, il 75% alla testa e collo (in particolare a laringe e faringe), il 25-30% al pancreas. Evidente l’impatto delle bionde anche nel cancro della vescica, uno dei più frequenti con il 50-65% dei casi riconducibili a questo vizio fra gli uomini e il 20-30% fra le donne. Il fumo inoltre aumenta del 50% la probabilità di sviluppare una neoplasia del rene e fino a 10 volte all’esofago. Un ruolo fondamentale nella prevenzione primaria è svolto anche dall’attività fisica. È dimostrato che il 20% del totale dei tumori è causato proprio dalla sedentarietà. Da qui l’importanza delle campagne di sensibilizzazione come questo Festival”.

Da molti anni si parla di Reti Oncologiche Regionali, ma solo poche Regioni, tra cui il Piemonte, hanno intrapreso un reale percorso di attivazione. “Con la rete è possibile realizzare un sistema di accessi diffusi nel territorio che consente al cittadino di entrare nei percorsi di cura direttamente nel proprio luogo di residenza e di disporre di una valutazione multidisciplinare, raggiungendo risultati importanti in termini di qualità dell’assistenza – afferma Oscar Bertetto, Direttore del Dipartimento Interaziendale Interregionale Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta presso la Città della Salute e della Scienza di Torino -. Da un lato coordinando ed integrando la fase di diagnosi precoce si hanno meno pazienti in stadio avanzato di malattia; dall’altro riorganizzando i percorsi di cura e comprendendo anche l’assistenza a domicilio resa possibile da una integrazione tra servizi specialistici e territoriali coordinati anche dal dipartimento di rete oncologica, si decongestionano gli accessi in ospedale, la cui attività è da riservarsi alle prestazioni più complesse”.

Va inoltre sottolineato che, nell’ambito della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, è stata costituita nel luglio 2016 la Commissione Prevenzione volta a sostenere i progetti di Rete avviati nell’ambito della prevenzione primaria, secondaria e terziaria. “Il coordinamento della Commissione è stato affidato al Centro di Riferimento per l’Epidemiologia e la Prevenzione Oncologica in Piemonte (CPO) – evidenzia Patrizia Racca, coordinatore AIOM Piemonte -. Nel dicembre 2017 è nata la Rete per la Prevenzione del Piemonte e della Valle d’Aosta che sancisce l’alleanza tra enti e associazioni che già da molti anni operano nell’ambito della prevenzione del cancro. Questa iniziativa, promossa dalla Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e coordinata dalla Commissione Prevenzione, rappresenta l’opportunità per offrire a tutti i partner adeguato sostegno e promozione di programmi e interventi di prevenzione per la messa in atto di quanto raccomandato dal Codice Europeo contro il Cancro”.

Oltre agli stili di vita corretti, anche l’adesione agli esami agli screening è fondamentale nella lotta al cancro e nel miglioramento delle percentuali di sopravvivenza. Ad Alessandria l’adesione a due programmi di screening è inferiore alla media regionale (“Prevenzione Serena. Risultati 2016/17”): nel 2016, il 62,1% delle donne ha eseguito la mammografia (64,8% Piemonte), esame indispensabile per individuare in fase iniziale il tumore del seno, e il 46,4% ha aderito al programma di screening cervicale (Pap test + test HPV) per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero (54,2% Piemonte). “Va in ogni caso evidenziata la tendenza al miglioramento nell’adesione a questi due esami nella provincia rispetto ai due anni precedenti – continua il dott. Numico -. I test di primo livello utilizzati nella prevenzione del tumore del collo dell’utero nel programma piemontese sono il Pap test e il test per la ricerca del DNA di papillomavirus umano (test HPV). Le donne tra i 25 e i 29 anni sono invitate a eseguire un Pap test gratuito ogni 3 anni. Per le donne tra i 30 e i 64 anni è stata stabilita l’introduzione del test HPV che, dal 2014, va sostituendo progressivamente il Pap test come esame primario di screening per le donne in questa fascia di età”. Nella Provincia di Alessandria si registra invece un tasso di adesione al test per la ricerca del sangue occulto nelle feci (53,6%), per individuare in fase precoce il cancro del colon retto, migliore rispetto alla media regionale (50,5%).

“In Italia nel 2017 sono stati stimati poco più di 369.000 nuovi casi di tumore – sottolinea Stefania Gori, Presidente nazionale AIOM e Direttore del Dipartimento Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria di Negrar-Verona -. Oggi non possiamo più parlare di male incurabile perché accanto alle armi tradizionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) abbiamo a disposizione terapie innovative molto efficaci come le terapie a bersaglio molecolare e l’immunoterapia che permettono di migliorare la sopravvivenza a lungo termine con una buona qualità di vita. Grazie alla diagnosi precoce e alle nuove armi, in Italia il 60% dei pazienti sconfigge la malattia. Il sistema sanitario deve saper rispondere alle esigenze di salute di questi cittadini, che spaziano dalla riabilitazione al ritorno alla vita attiva, agli affetti e al lavoro”.

Ad Alessandria, durante il “Festival della prevenzione e innovazione in oncologia”, saranno intervistati esperti, presentate testimonianze e saranno distribuiti ai cittadini opuscoli sulle principali regole della prevenzione oncologica e sulle nuove armi in grado di sconfiggere la malattia o di migliorare la sopravvivenza in modo significativo. Saranno inoltre presentate le iniziative presenti sul territorio in tema di salute e prevenzione. Nelle tre giornate (sabato dalle 14 alle 18, domenica dalle 10 alle 18.30, lunedì dalle 10 alle 12) all’interno del motorhome, saranno disponibili gli oncologi dell’AIOM per fornire informazioni e consigli.

Sono invitati a partecipare le associazioni dei pazienti, i familiari e i cittadini di tutte le età.