Estate 2017, pomeriggio di un giorno feriale del mese di agosto: scendo dal treno alla stazione di Diano insieme ad un quindicina di persone. Alcune esclamano “Ah è questa la nuova stazione?”

Scendiamo dalle scale, due o tre (dianesi del posto) salgono in auto e si allontanano, gli altri con le valige in mano, sono interdetti: la stazione è isolata in mezzo al nulla.

Si guardano stupidi “…ma Diano dov’è?” si chiedono.

Intervengo perché non posso farne a meno: “E’ ad oltre due Km a piedi sempre dritto” e indico loro la strada.

“E per arrivare? Non ci sono mezzi pubblici?”

“Guardi, non lo so so a che ora passano, qui c’è l’orario.” e li accompagnano sul marciapiede dove, su quello che avrebbe dovuto essere un display elettronico è attaccato un foglio di carta con lo scotch con gli orari dei bus di Riviera Trasporti.

“Qui c’è scritto tutto, ne passa uno fra mezz’ora” spiego ai turisti interdetti

“Mezzo’ora? Ma stiamo scherzando?”

“L’alternativa è il taxi – rispondo io – oppure circa mezz’ora a piedi. Vedete voi”

Vedo che si incamminano tra improperi e bestemmie. Li sento farfugliare e dire che sarà l’ultima volta e che non verranno più a Diano Marina.”

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Il fatto è successo veramente, non ce lo siamo inventati. Era il giorno in cui alla sera c’era Miss Bowling e chi scrive era uno dei giurati.

Ogni giorno alla stazione di Diano fermano oltre 40 treni: quanti turisti nell’estate 2017 sono scesi e si sono trovati in quelle condizioni?

Basta moltiplicare il numero di ogni persona per almeno 2-3 giorni di permanenza e si capisce quanto sia facile raggiungere le 15 mila  presenze in meno che Diano Marina ha perso solo nei primi tre mesi dell’anno.

E che perderà ancora, perché se tanto mi dà tanto, l’emorragia di turisti, specie nella stagione estiva, è destinata ad aumentare in maniera esponenziale. E soprattutto perché il sabato e la domenica le poche corse dei bus, non ci sono neppure.

Naturalmente ci auguriamo di sbagliare, ma se voi vi foste trovati al posto di quelle dieci persone che sono scese con me in treno per andare in albergo, quest’anno ritornerete a Diano Marina?

La risposta è ovvia: no.

L’isolamento della stazione è stato ed è deleterio per il turismo di Diano Marina.

Un fenomeno forse sottovalutato quello di utilizzare il treno per raggiungere  la città degli aranci: forse nessuno pensava che così tante persone lo usassero per arrivare qui, ma gli operatori e forse anche gli amministratori locali avrebbero dovuto immaginarlo.

Quanto vale, in soldoni, una presenza turistica, cioé un giorno a Diano Marina di una persona?

Mettiamoci i soldi per l’albergo (pensione o camping) la spiaggia a pagamento, il pranzo, il gelato o il caffè serale, il ristorante per chi può permetterselo, acquisti nei negozi, il parcheggio a pagamento e altre spesucce: facciamo 60-70 euro a persona al giorno?

E’ una media tra chi spende di più e chi meno.

I conti allora sono presto fatti: oltre 15 mila presenze solo nei primi tre mesi dell’anno sono un milione di euro in meno per l’economia di Diano Marina!

Ma quanti servizi di bus navetta si sarebbero potuti allestire l’estate scorsa con questi soldi?

Certo sono conti della serva e non funziona proprio così, ma adesso tutta una città paga la scellerata decisione di non aver realizzato, nel 2017, un servizio di bus-navetta estivo da e per la stazione di Diano.

E il danno, purtroppo, sembra destinato ad aumentare

Angelo Bottiroli