“Non è il momento di battere in ritirata, anzi è un punto di svolta della vicenda del Terzo Valico. Ora una forza nettamente contraria a questa grande opera inutile ha la possibilità di sedere nei luoghi in cui si deciderà il suo futuro. Non inutile ma dannoso sarebbe gettare la spugna e dimettersi” Firmato: Movimento 5 Stelle Novi Ligure, Tortona ed Alessandria, Paolo Minghetti consigliere Paolo Minghetti, Susy Matrisciano senatore, Tiziana Beghin europarlamentare tutti esponenti del Movimento 5 Stelle.

Un comunicato con il quale il Movimento 5 Stelle intende rispondere alle accuse di avere svenduto la battaglia contro il Terzo Valico per qualche poltrona di governo. Ed è, anche un comunicato, per riportare quasi all’ordine qualcuno che, all’interno del Movimento 5 Stelle, può essere intenzionato a dimettersi di fronte ad una posizione che non sembra essere più la stessa di qualche mese fa e che sembra contraddire un impegno contro la grande opera che, in questi anni, è stata una costante del gruppo che fa capo a Luigi Di Maio. Ed è un comunicato che, anche, sotto questo punto di vista, vuole tranquillizzare chi crede che il Movimento 5 Stelle, con la stipula del contratto di governo, abbia deciso una politica diversa riguardo al Terzo Valico. Il comunicato invita tutti a non trarre conclusioni affrettate per la non presenza di un specifico riferimento al Terzo Valico nel contratto di governo stipulato da Movimento 5 Stelle e Lega. Ed il comunicato promette: “Siamo stati chiari: tutte le grandi opere dovranno passare il vaglio di nuove e serie analisi costi benefici. Il progetto, allo stato attuale, non potrà mai superare la prova e per questo, appena nominato il nuovo Ministro, porteremo alla sua attenzione tutte le criticità evidenziate in questi anni. E torna, il comunicato, alle linee tradizionali del Movimento 5 Stelle: “Non ci limitiamo a pensare ad un semplice blocco a causa delle infauste scelte politiche del passato. A nostro giudizio le risorse risparmiate evitando la costruzione di un’opera isolata, dispendiosa e parziale come il tunnel, dovranno essere dirottate sull’adeguamento della linea storica, sul Porto di Genova, sullo scalo di Alessandria (suo naturale retroporto), sul nodo di Novara e sulla linea verso la Svizzera.

Questo significherebbe davvero collegare Genova al resto dell’Europa e al corridoio Reno-Alpi. Al contrario spendere 6 miliardi per fare una linea ad alta velocità verso il nodo ferroviario ormai saturo di Milano è invece puro spreco.” E conclude affermando:” Ora siamo pronti a lavorare e contiamo di avere presto di nuovo al nostro fianco le persone che hanno condotto con noi questa battaglia fino a ieri. “

Maurizio Priano