Nasce in Alessandria nel 1867 da Angela Prati e Giuseppe. Il suo avvenire è nell’attività lasciata dal padre colta dopo mirati studi, un lungo tirocinio, pratica sul campo, tecnica commerciale acquisita all’estero, soprattutto in Inghilterra

 

Il giovane Teresio dimostra d’ave acquisito dal padre la perspicacia, la ferrea volontà di riuscire, ha percorso tutte le tappe necessarie per arrivare al culmine d’una non facile gavetta, a fianco alle maestranze dell’azienda.

Il merito è da individuare nella scelta oculata dei collaboratori, ha saputo trovare nuovi mercati così, in poco tempo, la produzione è salita a settecentocinquanta mila cappelli all’anno di cui, oltre duecento cinquantamila varcano i confini della Penisola.

I dipendenti salgono a milleduecento, per divenire nell’arco di un decennio dopo, oltre duemila, con due milioni di pezzi lavorati in 365 giorni.

Il successo imprenditoriale lo costringe a scindere la famiglia dall’azienda. Incontra la concorrenza sleale del cugino, durata un buon trentennio, concluso con l’accorpamento dell’azienda contendente.

Gli anni successivi sono contrassegnati da nuove difficoltà, i profitti attirano altri imprenditori nel settore, molti dei quali sono gli stessi suoi ex dipendenti, anche se non è facile copiare la qualità del Marchio Borsalino.

Ogni Ditta d’una certa dimensione, a quel tempo, aveva un carteggio importante dal punto di vista gestionale, ancor più decisivo sul piano diplomatico; gli stessi contratti, la corrispondenza erano, attraverso un’attenta lettura, punti d’incontro non solo fra imprenditori.

L’archivio storico, purtroppo alluvionato nel 1994, ha trovato un eccellente recupero con l’interessamento della Sovrintendenza dei Beni Archivistici, attuato direttamente da responsabili a livello regionale; un recupero avvenuto, per gran parte, nei locali della ex Scuola Bobbio, attuale sede della Biblioteca, di piazza Vittorio Veneto.

Gli alessandrini tutti, per merito dell’insediamento della Borsalino, in particolare per

l’interessamento di Teresio, hanno avuto Istituzioni, benefici, sia a livello sociale come sanitario. È da ricordare, fra i tanti: l’Educatorio, attuale sede del comando di Polizia Municipale; sul piano della salute pubblica è stato approntato il Sanatorio esteso, su un’area oltre Tanaro, di circa 95.000 mq.; poi il Dispensario, eretto fra i 1935 -38. A queste opere si deve aggiungere l’edificazione della casa di Riposo di Corso Lamarmora; il completamento del campanile del Duomo, secondo per altezza dopo la Torre Campanaria di Bologna. Teresio ha seguito l’opera di Madre Teresa Michel, divenendo il principale dei benefattori, ha disposto il cantiere per la realizzazione della Piccola Casa della Divina Provvidenza.; un altro aspetto riguarda l’esecuzione di opere con ragguardevole importanza architettonica, eseguite nell’ottica del razìonalismo, progettate dall’architetto Ignazio Gardella, quale miglior esponente della corrente, sviluppata nella prima metà del XX secolo.

Franco Montaldo