Tanti, troppi negozi sfitti e chiusi a Tortona. Lo abbiamo già scritto diverse volte evidenziando anche come gli stessi commercianti facciano poco o nulla per andare incontro al Comune che attraverso tantissime manifestazioni cerca in qualche modo di rinvigorire l’economia.

Adesso arriva il contributo del Partito Democratico di Tortona che pubblichiamo ben volentieri di seguito

********************************

IL PARTITO DEMOCRATICO, coordinamento di Tortona, rileva con grande preoccupazione il fenomeno di crescente abbandono dell’attività da parte degli operatori nel settore del commercio urbano in sede fissa.

Le chiusure di negozi sono tante da creare un senso di smarrimento in chi percorra, in particolare, il centro cittadino. Non meno imbarazzante è vedere serrande abbassate nei luoghi della semi periferia e della periferia.

È in discussione, a Tortona come nella provincia di Alessandria e più in generale nelle città medio-piccole, lo stesso modello di comunità che chi ha più di quarant’anni dava per scontato e che vedeva in una fitta rete di distribuzione dei prodotti e dei servizi un necessario complemento del sistema di organizzazione della convivenza urbana, quasi la sua spina dorsale.

Da trent’anni assediato dalla grande distribuzione, sempre più raffinata ed accogliente tanto da costruire modelli di centralità alternativa agli stessi centri storici, oggi il commercio urbano viene attaccato da nuovi modelli ancora più evoluti di distribuzione, che propongono innovativi sistemi di scelta sul web ed un servizio personalizzato e diretto, come Amazon insegna.

Il nostro pensiero non è né romantico né di retroguardia: la prospettiva di vedere chiusi i negozi al servizio del centro, della semiperiferia, della periferia crea viva preoccupazione in ordine al lavoro di una classe “intermedia” messa a prova di sopravvivenza, alla sorte dei dipendenti di quegli imprenditori, alla ennesima contrazione delle opportunità di lavoro per l’indotto dedicato a questo sistema, alla caduta di redditi e quindi di capacità di contribuzione fiscale, ed infine, last but not least, ai problemi di cura e conservazione di un aggregato urbano delicato, con incidenza anche sul sistema naturale di controllo del territorio in quelli che da spazi di socializzazione sembrano in procinto di diventare spazi di nessuno.

Sappiamo quanto questa tematica sia delicata e complessa, per molti aspetti più grande di noi, ed abbiamo raccolto la profonda preoccupazione da parte delle associazioni di categoria.

Pur consapevoli che si tratti di fenomeni legati a vicende economiche sulle quali la politica ha incidenza relativa, e per taluni aspetti scarsa o nulla, e che pochi sono gli strumenti che l’Ente locale ha a disposizione, invitiamo il Sindaco e la Giunta a mettere in campo tutte le energie possibili, ascoltando gli operatori e raccogliendo ogni idea ed esperienza utile per contrastare il fenomeno delle chiusure degli esercizi commerciali, specie nel centro storico.

Invitiamo anche la comunità politica a confrontarsi sul tema, con generosità e senza tatticismi, ed offriamo tutta la nostra disponibilità al dialogo perché sia costruttivo. La Città è di tutti, il problema è serio e grave, e c’è bisogno di un comune e generoso impegno, che veda le intelligenze di tutti discutere del modello di Città che vogliamo, o che ci aspetta e non vuole vedere, dall’Iper alla Madonna della Guardia, un deserto di negozi con le saracinesche abbassate.

Marco Balossino – Segretario PD Tortona