L’allarme è stato dato verso le cinque di questa mattina, giovedì 28 dicembre, quando l’ambulanza del 118 e i Vigili del Fuoco di Acqui Terme sono intervenuti in via Barisone per un’intossicazione da monossido di carbonio.

Secondo la prima sommaria ricostruzione è stata lei, la moglie, nigeriana di 33 anni, a dare l’allarme.

La donna a quanto pare, ha visto il marito – anche lui nigeriano – barcollare davanti ai suoi occhi e poi cadere privo di sensi ai suoi piedi. Tempestivo l’arrivo dell’ambulanza del 118, che ha subito soccorso l’uomo, ma non c’è stato nulla da fare: il marito era deceduto, probabilmente ucciso dal monossido di carbonio.

La nigeriana, infatti, prima di essere trasportata al pronto Soccorso dell’ospedale di Acqui Terme ha affermato di non riuscire a respirare ed ha aperto  le finestre areando i locali.

La donna è stata ricoverata in prognosi riservata in prognosi riservata e probabilmente verrà trasportata alla camera iperbarica di Novara.

La alma del marito invece è stata trasportata all’obitorio di Acqui Terme.

La vicenda, però non finisce qui, ma si tinge di giallo perché il dramma si è verificato in un alloggio in costruzione. I due che a quanto pare risultano residenti in un alloggio in via Virginia marini ad Alessandria, per motivi non ancora chiariti avevano trovato riparo nella notte in questo alloggio all’interno di un palazzo ancora in costruzione ad Acqui Terme in via Barisone che hanno occupato abusivamente proprio per trascorrervi la notte.

Per riparasi dal freddo, sempre secondo la prima sommaria ricostruzione dei Vigili del Fuoco hanno accesso un braciere che mentre loro dormivano ha “bruciato” tutto l’ossigeno causando l’intossicazione da monossido di carbonio.