Un’intervista a 360 gradi quella che alcuni giorni fa il vescovo di Tortona, Vittorio Viola, ha rilasciato ad un giornalista del quotidiano “Avvenire”.

Nell’intervista il capo della chiesa tortonese parla prima di Papa Francesco,  poi, incalzato dal giornalista, di Tortona e delle figure religiose che caratterizzano la città: San Luigi Orione, Lorenzo Perosi e Don Remotti.

Poi si parla della diocesi, l’unica in Italia che abbraccia 4 regioni e della popoalzione: “È un territorio molto vasto – dice il vescovo –  che ha come polo di attrazione soprattutto Milano. Non abbiamo Università e grosse realtà lavorative: si avverte il rischio che le nostre diventino città-dormitorio.

Nell’intervista si parla anche delle parrochie: “Ne abbiamo 312 – dice Vittorio Viola – un numero enorme. Frutto di un periodo in cui il presbiterio contava 430 preti e per ciascuno occorreva offrire un ufficio. Adesso i sacerdoti diocesani, compresi i più anziani e coloro che si sono ritirati, sono circa 110. Ed è evidente, anche solo da questi numeri, che bisogna ripensare la presenza delle comunità e approfondire una lettura del territorio iniziata nel 1993 col Sinodo diocesano. Le valli si stanno spopolando. Diverse parrocchie ormai hanno solo una attività stagionale, in estate. Mentre si sono rafforzati i centri più grandi. Non si tratta solo di una riorganizzazione per un mantenimento delle posizioni: si tratta, piuttosto, di rilanciare l’annuncio del Vangelo nella situazione attuale.”

Trovate l’intervista QUI