Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Principale hanno arrestato per tentato furto aggravato e porto abusivo di arma da taglio Aimad Bouille, cittadino marocchino di 19 anni, pluripregiudicato. I Carabinieri della Compagnia di Alessandria hanno intensificato e rafforzato i servizi di controllo del territorio sulle strade del capoluogo in occasione della manifestazione del 72° raduno della “Madonnina dei Centauri”, per garantire l’adeguata cornice di sicurezza a coloro che volevano trascorrere i giorni del raduno in serenità. Durante un servizio, intorno alle 23.50 del 7 luglio, una pattuglia mentre transitava in via Verdi notava un giovane che armeggiava un coltello nel quadro di avviamento di un quad. I militari si fermavano e bloccavano il giovane, identificandolo, perquisendolo e sequestrandogli un coltello bilama che stava utilizzando per accendere il mezzo. Il giovane si giustificava dicendo che il veicolo era di un suo amico e che stava tentando di avviarlo, ma in quel momento arrivava una ragazza, la nipote del proprietario del mezzo, la quale lo aveva in uso, che si stupiva che il quad avesse le luci accese a seguito dell’avviamento del quadro, dopo la manomissione effettuata dal Bouille. I militari arrestavano quindi il Bouille per tentato furto aggravato e lo denunciandolo per il porto di arma da taglio, accompagnandolo presso la caserma di piazza Vittorio Veneto. L’uomo veniva quindi  trattenuto  nella camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria fino all’udienza di convalida dell’arresto e alla direttissima celebrata la mattina dell’8 luglio, conclusasi con la convalida dell’arresto, il rinvio dell’udienza e l’applicazione della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di Alessandria.

 

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno arrestato, su ordine di esecuzione per espiazione di pena detentiva, e posto in detenzione domiciliare S.B., cittadina italiana di 52 anni, con precedenti di polizia. La donna deve ora scontare, in stato di detenzione domiciliare, una pena residua a un mese di reclusione per invasione di edifici e danneggiamento, fatto da lei commesso con il convivente ad Alessandria nel marzo del 2012. La sua condanna era intervenuta nel dicembre 2015 da parte del Tribunale di Alessandria, divenendo definitiva nel mese di aprile del 2016. Di conseguenza, il Tribunale di Sorveglianza di Torino ha emesso il provvedimento restrittivo nei suoi confronti. Veniva quindi eseguito l’ordine di carcerazione relativo alla condanna, concedendo alla donna la possibilità di scontare il periodo di detenzione presso la propria abitazione.

 

Solero – Alessandria.

Due denunce domenica 9 luglio da parte dei Carabinieri di Solero. I militari di quella Stazione hanno denunciato per porto abusivo di oggetti atti ad offendere un cittadino italiano di 43 anni, residente in provincia di Alessandria. Una pattuglia alle 15.00 circa controllava a Solero lungo la SP 10 un’auto con alla guida l’uomo. Il 43enne aveva un atteggiamento apparso ai militari nervoso e sospetto durante il controllo. Veniva quindi perquisito, estendendo la perquisizione al veicolo e trovando in un vano portaoggetti dell’abitacolo un coltello a serramanico della lunghezza di 21 centimetri, di cui non sapeva giustificare il possesso. Il coltello veniva sequestrato e l’uomo veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il porto abusivo dell’arma da taglio. Inoltre, gli stessi militari hanno denunciato per violazione delle norme sull’immigrazione e falsa attestazione a pubblico ufficiale un cittadino marocchino di 28 anni, pluripregiudicato, senza fissa dimora.  Alle 12.00 circa sempre del 9 luglio, una pattuglia controllava in frazione Astuti di Alessandria un uomo che camminava a piedi lungo la strada. A seguito di controlli in banca dati l’uomo risultava non avere ottemperato a un ordine di espulsione emesso nel gennaio 2017 dal Questore di Alessandria, con il quale gli veniva intimato di lasciare il territorio nazionale. Inoltre, nel momento del controllo, per nascondere il suo stato di clandestinità, forniva ai militari un cognome diverso dal vero. Veniva pertanto denunciato all’Autorità Giudiziaria.