Sabato 24 giugno: è arrivata adesso dalla Questua di Alessandria la comunicazione ufficiale dell’arresto della tortonese Lara Bombonato che conferma quando abbiamo scritto noi, ribadendo che alcuni colleghi giornali hanno scritto delle inesattezze, come noi abbiamo fatto notare in QUESTO ARTICOLO.

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA QUESTURA  A FIRMA DEL PROCURATORE

A seguito della diffusione di notizie, contenenti anche inesattezze, si ritiene utile precisare quanto segue circa l’esecuzione dell’ordine di fermo citato in intestazione.

 

Nella notte tra il 22 e 23 giugno u.s., in esecuzione del relativo ordine emesso dalla Procura della Repubblica di Torino, nell’ambito di un’indagine coordinata da questo ufficio e congiuntamente condotta dalle DIGOS delle Questure di Torino ed Alessandria, la Digos di Alessandria ha proceduto al fermo di BOMBONATI Lara, indagata per il reato di cui all’ art. 270 bis co. 2° C.P. (per avere partecipato – secondo l’accusa – ad una associazione che si propone il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo) .   Il fermo è stato disposto per il pericolo di fuga conseguente al progetto della donna di abbandonare il territorio nazionale per raggiungere nuovamente la SIRIA utilizzando contatti in BELGIO.

L’ipotesi d’accusa si basa sulla circostanza che la BOMBONATI, avrebbe svolto attività di logistica e di assistenza nell’ambito di una neo formazione terroristica operante nelle aree di Idlib ed Aleppo.

Il provvedimento di fermo è ora al vaglio del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Alessandria, competente per territorio sulla richiesta di convalida proposta dal Procuratore della Repubblica presso quel Tribunale, essendo stato eseguito il fermo nella giurisdizione di quella A.G. . La pronuncia è attesa nella giornata di lunedì 26 p.v. .

Per il rispetto dovuto alle future determinazioni del predetto Giudice, non si ritiene di poter fornire ulteriori informazioni.

                                                                          Il Procuratore della Repubblica  Armando Spataro