La notizia dell’assegnazione dell’ILVA alla cordata Arcelor Mittal-Marcegaglia (affiancata da Intesa Sanpaolo) richiede particolare attenzione da parte del Governo e del Partito nazionale all’intera vicenda (da alcuni, già strumentalizzata in chiave pseudo-ambientalista). Lo stabilimento di Novi Ligure, noto per la sua professionalità e per la qualità dei materiali prodotti, deve essere oggetto di investimenti da parte della nuova proprietà e, al tempo stesso, di un’oculata politica di mantenimento dei posti di lavoro. Da esso dipende la stabilità economica di centinaia di famiglie e la sicurezza di quanti, imprenditori o dipendenti, operano nell’indotto.

Oggi, ogni italiano, a prescindere dal proprio orientamento politico, deve pretendere che il tutto non si riduca ad una “conta” di posti di lavoro da tagliare. Non vogliamo che, come accaduto negli anni passati, ILVA si trasformi in un pretesto di arricchimento per il privato a scapito delle finanze pubbliche, dell’ambiente e dei lavoratori, Riteniamo imprescindibile che l’operato del nuovo management sia orientato verso un piano industriale audace, che contempli investimenti e sviluppo (ecosostenibile), ai quali difficilmente si perviene attraverso i licenziamenti. Ragionare in termini di riduzione drastica del personale equivarrebbe, una volta di più, a scaricare il peso degli errori altrui sull’anello più debole della catena, vale a dire, i lavoratori ai quali esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza.

Partito democratico Novi