Pubblichiamo di seguito la lettera di una mamma rumena che abita a Tortona da molti anni e lavora in un locale pubblico cittadino.

E’ una vicenda che mette in risalto una situazione che lascia perplessi.

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Buona giornata a tutti io mi chiamo ***********  e sono di origine rumena.

Nei giorni scorsi ho battezzato la mia bambina nella chiesa rumena ortodossa.

Poche settimane prima sono andata a chiedere cosa serve per un battesimo e quanto devo pagare: il sacerdote ci ha detto che ce lo avrebbe detto il giorno del battesimo. Quel giorno arriviamo in chiesa con la bambina e ci dice che dobbiamo pagare una tassa di 150 euro per il battesimo, anche se non è scritto da nessuna parte.

In quel momento noi abbiamo detto che non ci possiamo questa cifra e che piuttosto portiamo battezzare la bambina in una chiesa cattolica.

Dopo queste parole il prete ci ha chiesto quanto siamo disposti a pagare e noi abbiamo risposto 25 euro perché facciamo un battesimo in famiglia senza avere tante spese perché vogliamo che la bambina sia battezzata e niente di più.

Il sacerdote si è offerto allora di battezzarla, però dicendo di spegnere le luce perché è un battesimo di poveri e ci a fatto il battesimo con le luce spente e ci a chiesto di portare noi l’acqua per il battesimo.

Io non ho mai battezzato nessun bambino qui in Italia ma so che in altre chiese decidiamo noi quale piccolo contributo lasciare, non come è capitato a noi che chi è povero fa un battesimo con le luce spente mentre per chi è ricco  è diverso.

Chiedo: è  giusto essere trattati in questo modo da una chiesa? Addirittura sono andata dopo una settimana a chiedere il certificato del battesimo e il prete mi ha detto che devo passare in un altro giorno.

Nella mia vita non ho mai incontrato un prete così.

Mi scuso per l’italiano che non parlo molto bene

Lettera Firmata