L’annuncio della chiusura del Presidio di POlizia Ferroviaria di Tortona è stato dato martedì pomeriggio dal  Sindaco Gianluca Bardone durnate la seduta del Consiglio comunale.

Un Sindaco amareggiato quello che in Consiglio ha detto: “Questa è una scelta profondamente sbagliata perché priva una zona nevralgica della Città di un Presidio che, seppur non numericamente adeguato, perché ricordo che al momento dell’insediamento della mia Amministrazione gli agenti erano ormai solo 2 a fronte degli oltre 10 di inizio 2000, ha sempre lavorato per garantire la sicurezza. Inoltre non sono arrivate da RFI, soggetto competente alla gestione dei locali della Stazione Ferroviaria, proposte alternative, quali un impianto di videosorveglianza, utili a controllare gli spazi e tutelare i cittadini. A ciò si aggiunga che, a fronte di una chiusura di un Presidio, non si è provveduto neanche a potenziare la Stazione Carabinieri di Tortona, che dovrà necessariamente farsi carico della Pubblica Sicurezza. Questa scelta ha dei padri ben identificati nel Ministero dell’Interno e nella Prefettura, suo organo periferico, che ha sostenuto la scelta. Nessun aiuto neanche dai Parlamentari del territorio che, più volte sollecitati, non si sono mai fatti concretamente carico del problema”.


Il Sindaco Bardone ha spiegato come, in questi anni, avesse cercato personalmente in tutti i modi di rappresentare, nelle opportune sedi, l’importanza di conservare il Presidio Polfer in una stazione, quella di Tortona, crocevia tra più Regioni e ad alto traffico ferroviario.

A nulla sono valsi gli sforzi compiuti, nè la numerosa documentazione trasmessa ad attestare puntualmente l’attività e le operazioni portate a termine, con successo, in questi anni dal Presidio Polfer che, seppur ridotto al minimo in termini di personale, è stato sempre di grande supporto all’attività delle Forze dell’Ordine per la tutela della sicurezza e della legalità, non solo sui treni, ma in tutta l’area anche limitrofa alla Stazione, sulla quale insistono anche un dormitorio e la casa dell’Accoglienza.

A nulla sono valse le oltre dieci lettere trasmesse agli Uffici Ministeriali, alla Prefettura, alla Questura di Alessandria, agli Uffici Regionali Polfer, alla Direzione delle Ferrovie dello Stato.

Non ha lasciato nulla di intentato, ha perorato la causa portandola ripetutamente all’attenzione del Prefetto di Alessandria, reputandolo l’interlocutore ideale al quale rappresentare le preoccupazioni per la sicurezza e la tutela della legalità, che i rappresentanti del territorio hanno il dovere di garantire alla cittadinanza, non trovando il sostegno atteso, anzi…

Con un’ultima lettera del 23 maggio scorso, firmata congiuntamente con il Sindaco di Arquata Scrivia, i primi cittadini rafforzavamo la preoccupazione per la soppressione della Polfer in due Comuni, accomunati dalle opere del Terzo Valico e dall’assenza di un Commissariato di Pubblica Sicurezza,