Questa settimana in consiglio comunale è passata la pratica del Comitato PEBA, che ha concretizzato la volontà, da parte della Giunta Ioculano, di fornire anche la città di Ventimiglia di un Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Il comitato avrà l’obiettivo di valutare lo stato attuale della città in relazione alle presenza di barriere architettoniche ed intervenire nel coordinamento delle azioni necessarie per la loro eliminazione lungo i percorsi pubblici e negli edifici comunali, suggerendo priorità d’intervento e verificandone l’esecuzione e la funzionalità. L’Amministrazione Ioculano ha ultimato proprio negli ultimi tempi un percorso che porta dalla nuova spiaggia attrezzata per diversamente abili al centro cittadino. L’idea è collaborare con gli uffici competenti per l’esame preventivo dei progetti di nuove opere pubbliche onde evitare la creazione di nuove barriere, suggerendo eventuali soluzioni alternative per ampliare, ove possibile, gli interventi in corso d’opera.

Questo comitato, sull’esempio proposto dalla Consulta Provinciale Handicap e già collaudato dal Comune di Sanremo, avrà compiti consultivi e si costituirà da cittadini indicati dalla Consulta provinciale dell’handicap in rappresentanza di diverse problematiche (una persona utilizzatrice di una carrozzina a spinta manuale e una di carrozzina con trazione elettrica, una persona non vedente e una ipovedente) e da consiglieri comunali, di maggioranza e minoranza. Il gruppo di lavoro avrà lo scopo di promuovere campagne di sensibilizzazione dirette a dirigenti, progettisti e operai comunali oltre che addetti ai lavori vincitori delle gare esterne; si rivolgerà a imprenditori turistici, a ordini professionali e operatori del settore edilizio, titolari di bar, negozi e ristoranti, ai responsabili di servizi pubblici quali i trasporti o la sanità.
L’assessore Nesci che ha seguito la pratica, esprime così la propria soddisfazione : “Favorire concretamente l’integrazione e l’autonomia delle persone disabili, garantire la loro piena mobilità nella città in cui vivono, è un dovere  per ogni amministrazione: l’istituzione del comitato PEBA rappresenta un primo fondamentale passo perché queste condizioni si possano realizzare. La consultazione e la partecipazione dei cittadini è essenziale.”

E così conclude il consigliere Federica Leuzzi: “Tra i vari compiti di un’Amministrazione Comunale vi è quello di educare i cittadini di ogni età al rispetto dell’altrui condizione di disabilità, sia essa motoria, visiva, uditiva, cognitiva. E tra gli obiettivi del nostro Programma Amministrativo vi è quello di favorire la massima partecipazione del cittadino alla vita pubblica. È quindi doveroso, a mio avviso, tenere in considerazione le esigenze delle persone con disabilità, anche temporanee, nella redazione di qualsiasi progetto che abbia ricadute sulla loro vita.

Già da molti anni la legge stabilisce l’accessibilità degli spazi urbani, con particolare riferimento all’individuazione e realizzazione di percorsi accessibili; in particolare, nella parte tecnica, dispone che occorre tener conto di tre livelli di attenzione:  accessibilità, visibilità ed adattabilità. Come previsto quindi dalla normativa risalente al 1986 (legge n°41), le cui indicazioni sono state ribadite con la legge n°104 del ’92, abbiamo ritenuto necessario istituire un apposito Comitato Comunale per proporre interventi mirati ad eliminare le barriere architettoniche ed ambientali in modo da dare anche risposta al problema più volte sollevato dalle Associazioni e dai cittadini che si occupano in forma volontaria di persone con limitazioni di carattere fisico, sensoriale o cognitivo.

Associazioni che saranno direttamente coinvolte nel piano e che colgo l’occasione per ringraziare, in quanto portano avanti progetti per abbattere le barriere architettoniche ancora esistenti, ma soprattutto mentali che purtroppo la nostra società ancora possiede.

Questo strumento rappresenta a mio avviso un gesto di civiltà, prima ancora che il rispetto di una normativa che finalmente riconosce il diritto all’accessibilità sociale, secondo il principio delle pari opportunità con le alte persone, cardine delle nostre politiche sociali.

Potersi muovere senza ostacoli e barriere è condizione di base per la qualità della vita ed il PEBA rappresenta un segnale forte per eliminare non solo gli ostacoli fisici, ma anche quelli culturali, per abolire ogni forma di discriminazione in presenza di barriere che impediscono la piena libertà di movimento e di comunicazione. Infine, un altro aspetto da non tralasciare è l’attenzione sul turismo accessibile, ovvero un turismo che sia per tutti, che non è solo manifestazione di rispetto delle altrui necessità, ma anche un’ulteriore fetta di mercato che gradisce piccole, ma grandi accortezze. Un disabile infatti può essere un cittadino, ma anche un turista. Importante sarà dare visibilità ai lavori della Commissione, per rendere maggiormente sensibile la cittadinanza a tale argomento”.