L’improvviso arrivo nella giornata di lunedì, di 14 presunti profughi a San Bartolomeo al mare senza che il sindaco fosse avvisato per tempo, ha messo in allarme l’Amministrazione Comunale di Diano Marina che attraverso le parole della persona più rappresentativa, cioè il sindaco Giacomo Chiappori,  minaccia interventi non di poco conto se i migranti arriveranno in città.

Di seguito il suo pensiero attraverso un’intervista

 

Scusi il giro di parole ma prefetto di Imperia ha agito d’imperio…

Non biasimo il Prefetto  perché fa il suo mestiere, ma il nostro è quello di non accettare tutto questo. E’ inutile che un giorno veniamo convocati per fare riunioni per determinare la gestione dei flussi turistici e il giorno dopo ci ritroviamo a gestire i flussi dei migranti. E’ inaccettabile.

 

Perché siete contrari all’arrivo dei profughi?

Ho sempre detto che non siamo d’accordo sull’arrivo di profughi e migranti. Non è razzismo: siamo un comune turistico non vorremmo che questi arrivi, anche per un deficit mentale, possano influire sul turismo. Può passare l’idea che se arrivano migranti nel Golfo, qualcuno decida di non scegliere più queste località per trascorrere le vacanze. Spero non ci mandino i 25 che ha ipotizzato il Ministero, ma se dovessero imporceli, quantificheremo il danno che subirà il settore turistico.

 

Non le sembra di essere eccessivo? In fondo si tratta sempre di persone

Non siamo contro i migranti, ma contro lo Stato che li lascia venire: io personalmente ho sempre pensato che bisogna aiutali a casa loro. Con 3 miliardi e mezzo di euro che abbiamo speso potevano mantenerli tutti nel loro Paese garantendo a tutti uno stipendi base di 60 euro al mese (che basta per vivere in alcuni luoghi – ndr).

 

Quindi?

Dobbiamo trovare un altro sistema perché l’uomo non può globalizzare l’uomo. Se Dio (ma chiamiamolo pure anche Allah o con altri nomi) ha messo i neri in Africa, i gialli in Cina e noi qui, vuol dire che ci sarà un motivo. Bisogna ragionare e non con quella falsa solidarietà e quel buonismo che di solito muove gli italiani.

 

Ritornando a Diano Marina cosa teme di più?

Il fatto che sembra una migrazione incontrollata, delle peggiori e noi non siamo disposti a subire dall’alto delle decisioni che alla fine distruggono culture, tradizioni ed economia del territorio. Quelli che arrivano sono persone che non sono in grado di fare nulla, molti non sanno neppure la nostra lingua, per cui non stupiamoci se poi li vedremo in giro a bighellonare per le strade del Golfo Dianese.

 

E se veramente arrivassero i 25 migranti a Diano Marina?

Qualcuno dovrà pagare. Quando tutto questo sarà finito faremo i conti delle mancate presenze turistiche e vedremo quanto ci avranno fatto perdere, poi decideremo a chi chiedere i danni.