La notizia è di quelle importanti: l’ istituto Ruffini è l’unica scuola della Liguria e del Nord Italia  scelta per l’ iniziativa nazionale ” leggendo Tullio De Mauro” avvenuta in contemporanea a Roma, Benevento, Cagliari e Sassari.


L’ appuntamento con i ragazzi del Ruffini, il Dirigente Scolastico Giovanni Poggio,   i docenti  Giovanni Peirone, Francesca Rotta Gentile, Mara Ferrero,  Patrizia Curti e un pubblico numeroso,  è avvenuto  sabato alle ore 17. presso la libreria Mondadori di Imperia dove  sono state organizzate delle  letture ad alta voce di alcuni brani tratti dai libri di Tullio De Mauro, quali Parole di giorni lontani (il Mulino, 2006) e Parole di giorni un po’ meno lontani (il Mulino, 2012) dove  il Professor De Mauro rievoca il suo ingresso nel mondo della lingua, intrecciando i propri ricordi autobiografici agli avvenimenti che hanno segnato la storia del secolo scorso; infine trarremo spunto da La lingua batte dove il dente duole (Laterza, 2013), testo nel quale il nostro autore discute con Andrea Camilleri di parole vecchie e nuove, dialetti, gerghi attuali, raccontando la lingua italiana attraverso riflessioni e memorie personali (giovedì 19 gennaio è uscito anche in edicola con il quotidiano la Repubblica).
E’ stato anche organizzato nel corso principale di Imperia (portici) un FLASH MOB per Tullio De Mauro. I ragazzi, attrezzati di una sedia e di un libro, al fischio d’inizio,  hanno letto ad alta voce le parole di Tullio De Mauro.
“Il nostro scopo – ha detto Francesca Rotta Gentile una delle organizzatrici –  è trasmettere la passione per i libri e per un grande uomo della letteratura italiana e lo  abbiamo fatto utilizzando un metodo  moderno nella speranza di incuriosire anche i non lettori!”
Il Dirigente Scolastico Giovanni Poggio dichiara a riguardo: “Ritengo doveroso  indicare alle nuove generazioni il magistero culturale dell’ insigne linguista Tullio De Mauro  che è riuscito a fornire l’ apporto delle sue profonde competenze accademiche anche nel vivo del dibattito sociale.  La fatica del dire e del capire è sempre più di attualità nella nostra società e porre l’ accento sul linguaggio anche tra i giovani è fondamentale perché educare alla parola significa educare alla persona. Come riporta un’ intervista del 2015 al grande  studioso che in quell’occasione citò “la lettera ai bambini ” di Rodari: ‘Dobbiamo insistere, non scoraggiarci, studiare e capire le cose, imparare a raccontare, cercare, passo dopo passo, di cambiare quelle che nel nostro immediato possiamo e sappiamo cambiare. Troveremo insieme il modo di parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco e, alla fine,liberare gli schiavi che si credono liberi.’ “