In Comune a Tortona si è tenuto il periodico incontro con i vertici ENI, voluto dall’Amministrazione Comunale di Tortona, per un costante aggiornamento sulle procedure di bonifica conseguenti agli sversamenti di idrocarburi, avvenuti per effrazioni dolose all’oleodotto Sannazzaro-Fegino.

In particolare si è fatto il punto sulle conseguenze del primo, il più impattante sul territorio, valutando lo stato della caratterizzazione e la funzionalità delle due barriere di contenimento, nonché l’eventualità di realizzarne una terza per accelerare il trattamento delle acque sotterranee.

E’ emerso che sostanzialmente la situazione dei pozzi è stazionaria ed è stato confermato l’impegno di ENI a proseguire con la caratterizzazione che dovrebbe portare ad una definizione dell’analisi del rischio e delle conseguenti azioni di bonifica.

Anche per quanto riguarda il secondo sversamento prosegue l’attività di caratterizzazione e monitoraggio dei pozzi presenti, mentre sono stati definitivamente archiviati gli altri incidenti che non hanno avuto ripercussioni a livello di contaminazione ambientale.

Lungo tutta la tratta dell’oleodotto che interessa il territorio comunale di Tortona resta attivo il sistema di sorveglianza vibro-acustico oltre che rilevatore dei cali di pressione, che eventuali fuori uscite di idrocarburi potrebbero determinare.

Inoltre viene sempre mantenuta la sorveglianza commissionata da ENI agli Istituti di Sicurezza.

«Entro la primavera – spiega l’assessore all’ambiente Davide Fara – dovrebbero essere disponibili le risultanze della caratterizzazione e le conseguenti analisi del rischio. A quel punto di concerto con tutti gli enti e le autorità competenti si deciderà il da farsi»

«Occorrerà cioè valutare – conclude Fara – se potenziare ulteriormente le misure di contenimento  o, come auspicabile in caso di miglioramento della situazione, iniziare a rivalutare le ordinanze restrittive pur intensificando i controlli a garanzia della qualità delle acque e della tutela dei relativi fruitori»