Si preannuncia un’edizione da record l’edizione numero 317 della tradizionale Fiera della Candelora di San Bartolomeo al Mare, che si svolge ogni anno il 2 e 3 febbraio, quest’anno giovedì e venerdì. Come sempre, la Fiera della Candelora – il mercato tradizionale all’aperto più caratteristico del ponente ligure che, con più di tre secoli di storia sulle spalle, rappresenta un punto di riferimento per il commercio e le tradizioni popolari della cittadina del Golfo dianese – occuperà tutta la zona compresa tra il Lungomare delle Nazioni e il Santuario di Nostra Signora della Rovere, per un totale di più di un terzo della superficie del centro cittadino.

La macchina organizzativa è partita da tempo ed è ormai quasi completata: oltre ai 300 commercianti, che metteranno in vendita le merci più varie, saranno circa 80 gli espositori di Arti e Sapori della Rovere (settore agroalimentare, artigianato, macchinari agricoli e piante), in arrivo da quasi tutte le regioni d’Italia. In Piazza Magnolie troverà spazio l’area dei sapori, in Largo Gallinara quella delle piante, in via al Santuario quella dell’Artigianato e all’uliveto della Rovere ci sarà la ormai tradizionale e affollatissima area degli animali. Inoltre, alla 317ma edizione della Fiera della Candelora ci sarà un’area riservata a OPI, opere per l’ingegno e Hobbisti (Lungomare delle Nazioni), un’area attrezzata (non servita) con tavoli e panchine per chi volesse sedersi a mangiare, contigua ai mezzi dello street food (Piazza Magnolie), il vero artigianato piemontese con dimostrazione (Via al Santuario), spettacoli itineranti con artisti di strada (Piazza Torre Santa Maria e Lungomare delle Nazioni), laboratori per bambini, giochi e animazione (cortile delle Scuole Elementari), allestimenti decorativi a tema Arti e Sapori (Piazza Magnolie).

Di particolare interesse la proposta del Centro Sociale Incontro che, in collaborazione con il Comune di San Bartolomeo al Mare e l”Oleificio Giacinto Ardoino” proporrà per Giovedì 2 Febbraio (ore 18:00) una conversazione interattiva dal titolo “La cultura a tavola con l’olio“, durante la quale Igino Gelone, Presidente dell’OAL (Organizzazione degli Assaggiatori Liguri) illustrerà le caratteristiche dell’olio extra vergine di cultivar taggiasca e di altre provenienze. Sono previsti assaggi, in una sorta di corso di educazione al gusto. A fine conversazione verrà servita una cena con Brandacujun, Polpo e patate, Insalata di fagioli di Conio, Stroscia. Quota di partecipazione di € 15,00. Numero massimo di partecipanti: 80.

La Storia

La Fiera della Candelora si svolge tradizionalmente il 2 e 3 febbraio presso il Santuario della Madonna della Rovere di San Bartolomeo al Mare. L’evento, le cui origini risalgono al XVII secolo, costituisce un momento di notevole importanza economica, sociale e religiosa, fortemente legato alla tradizione commerciale dell’intera vallata dello Steria e rappresenta uno degli appuntamenti etnografici più caratteristici dell’intero Ponente Ligure. La Fiera, dal punto di vista economico, segna un passaggio tradizionale nell’ambito delle occupazioni agricole: è da poco terminata la stagione olivicola, si ha una chiara situazione della annata e si impostano i lavori per la primavera: acquisto di alberi da frutto, di concime, di animali da lavoro e si stipulano contratti di esportazione d’olio. Tant’è che una delle figure maggiormente presenti ed emblematiche alla Fiera era un tempo proprio quella del notaio, incaricato della stipula dei nuovi contratti. A livello sociale una fiera così grande ed importante rappresentava un appuntamento imperdibile poiché in passato creava occasioni di affari di diversa natura e di incontro fra la gente della costa e quella dell’entroterra, tra gli abitanti del ponente ligure e i pastori, gli agricoltori e i ricchi commercianti del basso Piemonte e del savonese. Dal punto religioso costituisce un sentito momento devozionale, in riferimento al Santuario della Madonna della Rovere, luogo di culto ed anticamente di pellegrinaggio da tutta la Liguria ed il basso Piemonte. La solenne celebrazione religiosa del 2 febbraio ha poi un indiscutibile risvolto ancestrale per la sua funzione di purificazione, fra le festività invernali – inframmezzate dal Carnevale – prima della lunga Quaresima.