Si è svolta martedì, nell’ambito del Protocollo di Intesa firmato tra l’Agenzia delle Dogane di Alessandria e la Polizia Municipale, la prima operazione congiunta tra i due enti, finalizzata al contrasto del fenomeno della contraffazione e della commercializzazione di merci non idonee all’utilizzo.
L’intervento è stato effettuato presso un esercizio commerciale, in centro città, il cui proprietario risulta essere di nazionalità cinese, dove è stata sequestrata merce contraffatta e non rispondente alle direttive comunitarie.
Dopo un lungo iter siamo riusciti a dare concretezza al testo del Protocollo che prevede un’azione congiunta tra le parti per intensificare la lotta ai traffici illeciti e combattere la contraffazione – ha spiegato il comandante vicario, Alberto Bassani -. Obiettivo comune è quello di costituire un sistema di allarme preventivo rispetto alla movimentazione dei prodotti con l’analisi e l’incrocio delle banche dati ed il controllo del territorio”.
Come Agenzia delle Dogane abbiamo dato inizio a questi tipo di attività ragionando in termini di individuazione dell’obiettivo e di elaborazione dei risultati – ha continuato Paolo Scepi, responsabile insieme ai colleghi Francesco Saturno e Pietro Travella, del servizio Anti-Frode della sede alessandrina dell’Agenzia delle Dogane -. Certamente ci interessa perseguire il fenomeno della contraffazione e per farlo in maniera più incisiva vogliamo anche ricostruire la filiera del prodotto, partendo dallo stesso ed arrivando per tramite del commerciante al dettaglio, direttamente all’importatore, con l’individuazione dei soggetti che introducono i beni nell’Unione Europea”.

Durante l’intervento sono stati sequestrati prodotti presumibilmente contraffatti con uso improprio del marchio originale registrato (macchinine contraffatte della Porche e Bentley e cavi per iPhone su cui il personale delle Dogane sta facendo accertamenti presso le case produttrici degli originali) e giocattoli privi del marchio CE o con lo stesso visibilmente contraffatto. Infine, sono stati sequestrati prodotti per generi alimentari (piatti, grattugie e contenitori per alimenti) privi delle indicazioni tali da farli ritenere non idonei al contatto con gli alimenti.

Il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato per frode in commercio ed utilizzo di marchi falsi ed è stato segnalato alla Camera di Commercio che applicherà le sanzioni previste dalla normativa.