Sabato 26 novembre, alle ore 17.30 presso le sale della Biblioteca Civica, si inaugura la mostra dedicata all’architetto milanese Guido Frette (Viareggio 1901- Milano 1984), autore, fra le altre cose, di una casa in collina a Vho (considerata da Frette la “sua cosa migliore”), della Casa Littoria (definitiva da Frette “non brutta”) e di alcuni progetti, non realizzati, per lo chalet Castello.

Frette è stato fra i fondatori nel 1926 del “Gruppo 7”, creato, appunto, da 7 giovani architetti: un collettivo di professionisti che si proponeva di rinnovare il pensiero architettonico corrente, dando un taglio netto con l’Ottocento, dettando nuovi principi per un’architettura che si rifaceva al Movimento Moderno in Europa, ispirandosi a Le Corbusier, Gropius e Mies Van Der Rohe.

Frette ha lavorato molto, ha partecipato alle varie Triennali di Milano, si è dedicato sia all’architettura sia al design per interni, una figura attiva: si è occupato di scenografia e critica teatrale, ha curato diversi allestimenti anche all’estero, ha scritto molto e ha insegnato a Brera.

La mostra che vedrà la partecipazione dei curatori e dell’architetto Franca Petocchi autrice della tesi   “Testimonianza di un moderno: Guido Frette architetto del Gruppo 7”, che ha avuto modo di conoscere ed intervistare Frette, sarà visitabile sino al 25 febbraio 2017 con il seguente orario: da martedì a venerdì 9.30-12.30 e 15.00-18.00. Sabato 15.00-18.00