Il Salone di Rappresentanza del Comune di Novi Ligure, presso il Museo dei Campionissimi, ha ospitato, da lunedì 17 ottobre a giovedì 20, il Festival delle Conoscenze, aperto a tutti gli ordini di scuole e patrocinata dalla Città di Novi Ligure e dalle associazioni “Libri al sole” e ”La Torre di Carta”.     Nel corso delle 4 giornate economisti, giornalisti, manager, climatologi, medici e specialisti di settore, hanno interloquito con il pubblico degli studenti, partendo dall’interrogativo che li accomuna tutti: “cosa farò da grande?” e dal problema che educatori, intellettuali, imprenditori e decisori politici si pongono parimenti: “quale futuro per i nostri ragazzi?”

    Alla prima giornata di lavori, dedicata a tematiche di ordine economico ed occupazionale, hanno presenziato anche tre classi del polo economico dell’I.I.S. Marconi di Tortona: 4^AR Amministrazione, Finanza e Marketing, 5^AC e 5^BC Servizi Commerciali.

Presentato con brio ed ironia da Alessandra Dellacà e preceduto dal saluto di Rocchino Muliere, Primo Cittadino di Novi Ligure,  Mauro D’Ascenzi, Vice Presidente di Utilitalia e Amministratore Delegato di Acos s.p.a., azienda multiutility per l’acqua, l’energia e l’ambiente, ha parlato di energia e di riciclo . “Tutto è energia, anche i rifiuti” è infatti l’assunto che ha permesso al relatore di introdurre il concetto di pensiero come sinonimo di energia: la capacità della mente umana di trasformare le cose, la facoltà di adattarsi a situazioni nuove, di realizzare, attraverso il dubbio e la curiosità, la libertà del sapere, sono, insieme a tutto ciò che ci circonda, forme di energia aggregata, benchè strutturata diversamente.  Il continuo divenire delle cose produce enegia ed il sistema economico che ci sorregge è fondato sulla produzione, erogazione ed utilizzo di questa energia. Nell’epoca del digitale, della rete globale e della delocalizzazione dei siti produttivi, che ha portato a cambiamenti epocali sia a livello politico che sociale ed economico, la sfida dei giovani è quella di sapersi rapportare responsabilmente con le fonti di energia, lavorando per la realizzazione di un mondo interamente interconnesso, dove la conoscenza dell’infinitamente piccolo permetta enormi risultati con l’uso di pochissima energia.

A Vito Lops, giornalista de “Il Sole 24 ore” è poi spettato introdurre un argomento di scottante attualità: la crisi economica e la conseguente perdita di posti di lavoro; “Economia: un milione di disoccupati con un click. Come creare e distruggere le economie di intere nazioni”  il titolo del suo intervento, nel quale ha delineato lo spazio della cosiddetta 4^ rivoluzione industriale, quella in cui le nuove tecnologie distruggono e creano al tempo stesso nuovi posti di lavoro. Se è vero che nei paesi dell’area euro il tasso di disoccupazione è superiore al 10%, è  altrettanto provato che  anche nei paesi dove questo tasso è inferiore i salari dei lavoratori sono fermi, nonostante il miglioramento del mercato del lavoro.  La finanza, che è nata per dare sostegno all’economia, permettendo, per esempio di dare un prezzo ad ogni bene e servizio, ha preso il sopravvento, trasformandosi in un fenomeno di globalizzazzione sfrenata e priva di regole, al punto che, allo stato attuale, i prodotti finanziari valgono circa 10 volte il PIL del pianeta.  Ma, continua Lops, il rapporto distruzione/creazione è comunque positivo, se, per ogni posto “cancellato” dall’innovazione tecnologica se ne creano 2,6 nuovi  e se  i giovani, invece di arrendersi ai facili pessimismi, mantengono vivo il proprio spirito critico, leggendo, agendo, sperimentando, in nome di un genio e di una creatività umani che non potranno comunque mai essere soppiantati dall’affidabilità delle macchine.

La mattinata si è poi conclusa con il contributo dell’attuale Vice Ministro dell’Economia Enrico Morando, che ha introdotto un argomento molto vicino agli interessi degli studenti: “Studiare, lavorare, viaggiare, ma l’Europa è un posto per giovani?”.  La risposta di Morando è decisa e positiva: l’Europa comprende il 7% della popolazione globale, ma a questa piccola percentuale corrisponde ben il 50% della spesa sociale sostenuta in tutto il mondo in ambito previdenziale, sanitario ed educativo. Lo stato sociale europeo deve però essere concepito come un’azione di concerto di tutte le nazioni e l’invito alle giovani generazioni è quello di superare le dimensioni nazionali o, peggio, le chiusure nazionalistiche, che minano alla base l’efficacia di questo modello, in nome di una vera coscienza europea.

 

Mariarosaria BENEDETTO e Paola NASUFI


4^AR – Amministrazione, Finanza e Marketing