Lunedì il Ministero dell’Istruzione ha inviato una circolare a tutte le scuole italiane, incluse quelle della Liguria e del Piemonte, ricordando che il 3 ottobre è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione (Legge n. 45 del 21 marzo 2016). Ossia, secondo il Miur, “di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria”.

A quando la Giornata delle vittime della crisi?  A scuola non si dovrebbe nascondere la realtà dei fatti, ma  insegnare la verità storica e cioè quello che emerge da una seria analisi dei dati e delle statistiche ufficiali, peraltro fornite anche dal Ministero degli Interni e dall’Agenzia europea Frontex.

Non siamo più ai tempi del Ministero della Cultura Popolare, quando si faceva propaganda e lavaggio del cervello. Anzi, l’autonomia e la libertà della scuola dovrebbero essere riconosciute e garantite dal Ministero stesso.

E’ un dato di fatto, ormai riconosciuto e sotto gli occhi di tutti, che oltre i tre quarti dei  richiedenti asilo non risultano profughi di guerra, né perseguitati per motivi religiosi o politici, ma sono persone che poi non ottengono lo status di rifugiato.

Sostenere che tutti scappino dalla miseria, con lo smartphone in mano, è fuorviante.

Far apparire, inoltre, che i migranti siano tutti buoni, quando tanti responsabili di crimini (spesso lasciati liberi) e la maggior parte dei detenuti nelle carceri italiane sono stranieri, è una politica scellerata.

In realtà, nel business immigrati chi ci guadagna sono i finti buonisti e le Cooperative. Le vere vittime dell’immigrazione di massa senza regole sono gli italiani.

Pertanto, anche Fuocammare di Rosi, andato in onda ieri sera su RaiTre e di cui il Governo Renzi ha caldeggiato la visione, non è un documentario da far vedere ai nostri studenti perché non fotografa la verità storica del caos immigrati, ma è solo un film di parte che fa misera propaganda. Tanto che molti insegnanti lo hanno definito una schifezza pietistica.

Occorre quindi organizzare un’accoglienza, dignitosa e selezionata, per chi effettivamente scappa da guerre e persecuzioni, mantenendo in Italia solo coloro che rispettano le nostre regole. Espulsione immediata per chi delinque.

Allo stesso tempo, bisogna fare solidarietà, pensando prima ai bimbi ed agli anziani delle famiglie italiane in gravi difficoltà per la crisi e poi ai poveri del Terzo Mondo, con un aumento dei fondi da destinare per gli aiuti internazionali, finalizzati però a progetti seri in quei territori. 

Alessandro Piana, capogruppo regionale Lega Nord Liguria