I Carabinieri delle Stazioni di Oviglio e Alessandria Cristo hanno arrestato per furto aggravato e violazione di domicilio M.A., di 37 anni, V.M., di 52 anni, P.L.P., di 57 anni, e G.M., di 54 anni, tutti della provincia di Asti e pluripregiudicati. Le pattuglie della due stazioni intervenivano insieme alle 09.15 circa del 29 luglio a Carentino presso la località denominata “Cascinali Bo” perché era stata segnalata la commissione di un furto da parte di più persone intente a caricare dei mezzi agricoli su alcuni camion. Le pattuglie, giunte immediatamente sul posto, bloccavano quattro persone mentre, con un carrello elevatore, stavano caricando due macchine agricole su due autoarticolati di proprietà di due dei quattro fermati. Inoltre era presente sul posto anche un furgone il quale era stato caricato con diverso materiale ferroso prelevato poco prima sempre dallo stesso cascinale. I militari, identificati tutti i presenti, cominciavano gli accertamenti perché nel cascinale, di proprietà di un 55enne, erano collocati diversi mezzi agricoli e altro materiale, il tutto di un cugino del proprietario deceduto, che sono attualmente oggetto di procedura giudiziaria per eredità. I quattro riferivano ai militari di essere stati autorizzati da un altro uomo, un 53enne della provincia di Asti, a prelevare i mezzi in forza di una scrittura privata con cui quest’ultimo cedeva a titolo oneroso i mezzi a uno di loro, ovvero al 37enne. Ma da una visione della scrittura privata, scritta a mano e senza dei dati essenziali quali data e luogo di sottoscrizione, targhe dei mezzi e altro, questa appariva falsa anche perché, mediante accertamenti, si notava come la firma del 53enne apposta sulla scrittura privata fosse diversa dalla firma apposta sulla carta di identità di cui aveva fornito copia ai quattro. Inoltre, il proprietario del cascinale non li aveva autorizzati a entrare nella sua proprietà, da qui la violazione di domicilio, e tutto il materiale che loro stavano portando via è attualmente gestito da un avvocato, nominato curatore fallimentare in relazione all’eredità, il quale, sentito nel merito del fatto, confermava che il materiale ferroso e i mezzi agricoli che stavano prendendo i quattro uomini sono beni relativi a una procedura giudiziaria e, quindi, allo stato, nessuno ne può disporre, fornendo ai militari tutti gli atti relativi alla vicenda pendente presso il Tribunale di Alessandria. A quel punto i militari accompagnavano in caserma i quattro e li arrestavano per furto aggravato e violazione di domicilio, trattenendoli nelle celle di sicurezza di Alessandria, Acqui Terme e Novi Ligure in attesa del rito direttissimo, svoltosi la mattina del 30 luglio e conclusosi con la loro immediata liberazione e il rinvio dell’udienza. Il quinto uomo, ovvero il 53enne che aveva prodotto la scrittura privata a favore del 37enne, veniva denunciato in stato di libertà per concorso in furto aggravato e falsità in scrittura privata in considerazione anche del fatto che veniva contattato telefonicamente dai militari operanti per chiedere spiegazioni, rifiutando di dire dove si trovasse e rendendosi irreperibile perché spegneva il telefono in modo da non farsi più rintracciare.