Leggendo i due comunicati stampa della Cgil ieri e della Uil oggi sui lavoratori delle mense scolastiche di Tortona che pubblichiamo integralmente e firmati nelle “lettere in redazione” uno sotto l’altro con la stessa immagine (voluta), c’é veramente da chiedersi come lavorino le organizzazioni sindacali.

Due comunicati giunti in redazione a 24 ore di distanza l’uno dall’altro a firma delle due organizzazioni sindacali che dicono due cose opposte e non sono neppure d’accordo sul numero dei lavoratori coinvolti.

Ieri la Cgil diceva che erano 20 donne, e che avevano il posto di lavoro salvo, oggi la Uil dice che sono 23 lavoratori (quindi anche uomini) e che sono stati licenziati.

La Cgil ieri scriveva: “La Filcams-Cgil si è subito attivata, per l’apertura di un tavolo istituzionale, presso la Direzione Territoriale del lavoro di Alessandria convocando tutte le parti in causa compreso il Comune di Tortona.Alla fine dell’incontro, preciso è stato l’impegno sottoscritto con il comune, impegno che garantisce i livelli occupazionali, retributivi e normativi, sia nel caso di affidamento in house , sia nel caso di affidamento a terzi, anche nel  caso di eventuale apertura della procedura di mobilità della ditta uscente Sodexo.”

La Uil oggi invece scrive: “La situazione è piuttosto ingarbugliata e al momento come UILTUCS abbiamo chiesto un incontro ufficiale sia al Sindaco di Tortona che alla Sodexo, per trovare la giusta soluzione che deve vedere come unico scopo la garanzia per tutti i lavoratori.”

Buon Dio, siamo davvero in buone mani se due fonti ufficiali che dovrebbero avere il solo compito di difendere i lavoratori, non soltanto non sono d’accordo sulla loro posizione e sul loro futuro ma non sanno neppure quanti siano i lavoratori coinvolti.

A chi credere?

Come può un giornale fornire un’informazione corretta ai lettori se le fonti ufficiali che dovrebbero contribuire a fornire le notizie non le danno giuste e omogenee?

Ma soprattutto: quale può essere lo stato dei lavoratori che prima si illudono di essere salvi e il giorno dopo scoprono di aver perso il posto di lavoro?

E’ risaputo che i sindacati sono divisi su tutto, ma qui, forse si esagera.