I Carabinieri della Stazione di Valenza hanno arrestato per furto aggravato Constantin Feraru, di 30 anni, Marius Robert Mihaluta, di 24 anni, Gaabriel Viorel Tita, di 21 anni, tutti cittadini rumeni pregiudicati per reati contro il patrimonio, domiciliati a Torino e provincia. Alle 12.30 del 17 marzo la pattuglia di Valenza controllava un’auto con targa bulgara lungo la SS 494. L’auto era stata notata nella Circonvallazione Ovest ed era sospetta ai militari perché si vedeva a bordo il solo conducente che alla vista della pattuglia accelerava, effettuando anche dei sorpassi azzardati, finché non veniva raggiunto e bloccato. Si accertava quindi che nei sedili posteriori c’erano altri due uomini sdraiati per nascondersi alla vista. Considerati strani la loro presenza a Valenza e il loro comportamento, i tre venivano perquisiti ed era una sorpresa per i militari scoprire che sotto l’abbigliamento indossavano delle mute da sub perfettamente aderenti al corpo e quindi strumento ideale per occultare la merce rubata nei supermercati. Infatti la perquisizione veniva estesa anche all’autovettura dove venivano trovate diverse bottiglie di superalcolici, 47 pezzi di formaggio, due giubbotti di marca, ma i tre non avevano alcuno scontrino che attestasse l’acquisto di tali prodotti, i quali erano tutti ancora integri cosa che quindi faceva pensare che fossero nella loro disponibilità da pochissimo tempo.

Gli accertamenti permettevano di verificare che i tre avevano rubato tutti quei prodotti all’Eurosapin di Valenza da cui erano usciti poco prima pagando solo bibite e patatine per pochi euro. Accertato che tutta la merce era stata rubata, la refurtiva del valore complessivo di 700 euro veniva così recuperata e restituita ai responsabili del supermercato mentre i tre venivano arrestati e trattenuti nella camere di sicurezza fino alla convalida dell’arresto e alla direttissima celebrata il 18 marzo durante la quale Mihaluta e Tita venivano condannati a 8 mesi di reclusione mentre per il Feraru l’udienza veniva rinviata e al termine tutti venivano rimessi in libertà. Venivano invece sequestrate le tre mute da sub e l’auto su cui i tre viaggiavano perché utilizzata per commettere il reato.