La complessa vicenda di PAGLIERI SELL SYSTEM si appesantisce di un nuovo capitolo.

E’ di questi giorni la notizia che, dopo l’udienza del 13 gennaio, il Tribunale di Alessandria ha fissato al 3 febbraio la seduta di verifica per l’ammissibilità della PSS al concordato preventivo in continuità aziendale.

L’offerta ricevuta da PSS da parte di una società italiana per la cessione del ramo d’azienda delle attività di logistica e servizi ed il piano di continuità proposto non hanno ancora convinto il Giudice, che anzi già a fine dicembre aveva fatto pervenire alla Società una nota farcita di rilievi, richieste di integrazioni, chiarimenti che devono essere risolti per ottenere l’ammissione al concordato.

Quindi tutti appesi, sospesi e preoccupati per giungere ad un risultato i cui esiti non sono ancora per nulla scontati.

E nell’attesa delle decisioni del Tribunale, a quanto pare, secondo la Cgil, è arrivata la formale comunicazione da parte di Paglieri Sell System di licenziamento collettivo con l’esubero dichiarato di 43 unità, circa 1/3 della forza lavoro, dai dirigenti, ai quadri, agli impeigati ,agli operai.

Partirà ora, nei tempi stabiliti dalla Legge, il confronto per l’esame congiunto, con tutte le preoccupazioni e le tensioni che in tutto questo tempo si sono accresciute.

“Durante questo periodo – è il commento di Fabio Favola Segretario Provinciale della FILCAM CGIL- sindacato e azienda si sono incontrati in parecchie occasioni, nelle quali i lavoratori sono sempre stati rassicurati nella possibilità’ di poter accedere all’ammortizzatore sociale della CIGS a salvaguardia di tutto il personale dipendente entro il 31 dicembre 2015, termine massimo ammesso dalla legge. Erano state fatte dall’azienda dichiarazioni in tal senso, in una comunicazione diretta ai lavoratori e anche durante lo sciopero indetto a novembre per rivendicare tale richiesta.”

“Con tutto ciò non intendiamo arrenderci – continua Fabio Favola – tant’è che è già stata formulata dalle organizzazioni sindacali la richiesta di poter accedere ad un nuovo Contratto di solidarietà, ancora consentito dalla pesante riforma degli ammortizzatori sociali. Sappiamo che questo significa chiedere ancora sacrifici a chi lavora ma come sempre non ci siamo mai sottratti nella ricerca di soluzioni anche quando queste sono state pesanti. Ma il nostro primo obiettivo è sempre quello di salvaguardare al massimo i livelli occupazionali. Per questo continueremo a dare battaglia e insieme ai lavoratori continueremo imperterriti a trattare e lottare.”