La Conferenza  Internazionale della Sanità (New York 1946) e l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definiscono la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale, e sociale, che  non consiste soltanto nell’assenza di malattie o infermità.

Il possesso del miglior stato di sanità che si possa raggiungere costituisce uno dei diritti fondamentali di ciascun essere umano, qualunque sia la sua razza, la sua religione, le sue opinioni politiche , la sua condizione economico sociale.

La nostra politica regionale ignora questa definizione in quanto non ha per nulla a cuore la salute degli Acquesi perché la giunta regionale,ridefinendo gli assetti  delle ASL, ha preso dì  mira il nostro  ospedale Mons. Giovanni Galliano predisponendo  la chiusura o il ridimensionamento di molti reparti.

Per questo motivo il 29 dicembre alle ore 10 davanti all’ospedale Monsignor Giovanni Galliano si sono dati appuntamento  cittadini, le forze politiche del territorio, l’amministrazione Acquese e tutte le persone che in nome della salute , attenendosi rigorosamente alla definizione della stessa data dalla Conferenza Internazionale della Sanità e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità , intendono far rispettare tali  diritti ribellandosi a  questa politica regionale che sacrifica l’ospedale  di Acqui a favore di altre realtà  in quanto rappresentative di un maggior numero di voti rispetto a quelli del nostro territorio.

I cittadini tutti e le forse politiche – senza distinzione di appartenenza partitica – dovrebbe mobilitarsi per evitare quanto già accaduto con il Tribunale di Acqui, rimesso a nuovo solo da pochi anni, con una spesa di alcuni milioni di euro, e successivamente chiuso per procedere all’accorpamento con quello di Alessandria, una struttura fatiscente e non idonea ad ospitare tutti i tribunali della Provincia, per di più senza parcheggio.

Se proseguirà tale progetto, sia l’ospedale di Novi Ligure che quello di Alessandria saranno congestionati in breve tempo; senza contare che sono strutture di non facile raggiungimento a causa delle vie di comunicazione che abbiamo nel territorio acquese – privo di un casello autostradale – e soprattutto nei paesi limitrofi compresi tra la valle bormida e la comunità montana.

Eliminare dalla nostra città, e non solo, i servizi indispensabili per il cittadino, causerà un’inevitabile isolamento del nostro territorio ed impoverimento della città, costringendo così molti concittadini ad abbandonare il territorio per avere i servizi attuali.

                                                                                              Direttivo Forza Italia Acqui Terme


27 dicembre 2015