Il capriolo investito a Castellar Ponzano

Il capriolo investito a Castellar Ponzano

Venerdì mattina, a Castellar Ponzano, c’era proprio una bella nebbia, fitta fitta come quelle di una volta. Quando è così, per quelli che dentro il cranio tengono un po’ di cervello invece di sonar, radar e terminali per l’occhio bionico, andare piano non è una scelta ma un obbligo. A volte, però, anche se stai attento, anche se vai piano, non c’è davvero nulla da fare… è per questo che li chiamano incidenti …

Per fortuna, quando il capriolo Caramello ha deciso di saltare il fosso ed attraversare all’improvviso la statale, la macchina che sopraggiungeva era guidata da una di quelle persone che, oltre a non correre sempre come Ayrton Senna sotto la pioggia, riescono anche sopravvivere per più di mezz’ora senza Whatsapp.

Così, Caramello ha preso una bella botta e, molto probabilmente, si è rotto una zampa, però, ha salvato la pelle. E’ rimasto adagiato sull’asfalto, terrorizzato da tutte quelle macchine che gli passavano vicino, incapace di fuggire. Per sua fortuna, qualcuno si è fermato: prima forse una ragazza, poi un uomo. Hanno messo mano al cellulare, hanno avvisato chi di dovere e poi hanno aspettato lì con lui, proteggendolo dal traffico. Anche la signora che lo aveva investito è tornata indietro.

Finalmente, dopo un bel po’ di tempo (ma arrivavano da S. Sebastiano e certo non potevano correre), sono arrivati gli uomini della Provinciale che hanno provveduto a raccoglierlo e a portarlo via. Mi auguro sia arrivato a destinazione senza complicazioni.

Conclusione: un bel grazie alle due persone che si sono fermate, non solo per aiutare un animale ferito, ma anche per evitare che questo, spostandosi verso il centro della strada, causasse un incidente molto più serio; e un grazie anche alla signora che ha investito Caramello perchè, in un’epoca in cui c’è gente che non si ferma neanche quando investe un cristiano, fermarsi per un animale è anche un modo di dare l’esempio.

P.S. Naturalmente, Caramello è il nome che gli ho dato io: d’accordo, ha attraversato la strada che neanche il più stupido dei gatti… ma chiamarlo proprio bestia mi sembrava brutto 😉

Daniele


3 dicembre 2015