polizia qNella giornata di Venerdì  la Polizia di Stato ha denunciato, in stato di libertà, due cittadini di nazionalità dominicana, C.A. e M.H.Y., rispettivamente di 43 e 40 anni, in quanto responsabili, in concorso, dei reati di lesioni personali aggravate, minaccia e furto, nonché il 43enne anche di possesso di documenti di identificazione falsi.

Erano le 7,10 circa, allorquando gli agenti della Polizia di Stato, percorrendo via Tortona, sono stati avvicinati da una persona, la quale riferiva che, nelle immediate vicinanze, vi era un individuo che chiedeva aiuto , riverso in terra all’interno di uno stabile.

Il medesimo fatto è stato, contemporaneamente, segnalato agli agenti della Sezione Volanti, dalla locale Sala Operativa, la quale ha comunicato il richiesto intervento del 118 per le cure del caso.

Giunti immediatamente sul posto, gli agenti della Polizia di Stato hanno constatato che, dinanzi all’ingresso dello stabile in questione, giaceva, riverso in terra, un uomo che presentava diverse escoriazioni al volto ed allo zigomo sinistro con un’evidente fuoriuscita di sangue.

L’uomo, alle domande degli agenti, nonostante le precarie condizioni fisiche in cui versava, è riuscito a spiegare di aver appena avuto una lite, indicando l’abitazione all’interno della quale gli agenti avrebbero potuto trovare le persone coinvolte nella stessa.

Dopo diversi tentativi, gli agenti sono riusciti a farsi aprire la porta ed hanno identificato i soggetti ivi presenti.

All’interno dell’appartamento sono stati rinvenuti numerosi oggetti fallici e preservativi, oltre a diversi indumenti femminili quali reggiseni e bustini in camera da letto dove, una soffusa luce di colore rosso, contribuiva a completare l’atmosfera creata, evidentemente, al fine di ricevere, previo contatto telefonico o su siti on line, clienti per consumare rapporti sessuali.

In effetti, lo stesso C.A. ha spiegato di fornire prestazioni sessuali come transessuale.

All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti, altresì, alcune suppellettili, quali vasi e lampade in terra e cocci rotti, segno evidente che si era consumata, poco prima, una colluttazione.

L’uomo richiedente aiuto, un cittadino di nazionalità marocchina di 40 anni, residente a Casale Monferrato, da una prima ricostruzione dei fatti, avrebbe contattato, attraverso un sito on line, C.A., transessuale, per consumare un rapporto sessuale, concordando una somma di euro 300,00 per tutta la notte, fino alle 6,00 del mattino. Avrebbe poi raggiunto l’abitazione, previo contatto telefonico, portando con sé birra e cocaina, dando vita ad una vera e propria “festa”, consumando l’alcool e la droga che aveva con sé e ballando insieme al transessuale e alla donna.

Giunto l’orario concordato, non pago, avrebbe richiesto, a dire dei due coinquilini dominicani, un ulteriore rapporto sessuale, rifiutando di uscire dall’alloggio e mordendo alla mano destra  il C.A. che tentava di metterlo alla porta il quale, per difendersi, gli avrebbe sferrato un pugno.

Il cittadino di nazionalità marocchina ha, invece, fornito una dichiarazione parzialmente diversa. Lo stesso avrebbe, cioè, lasciato all’interno della giacca del giubbotto, la somma di circa 900,00 euro, residuata a seguito del pagamento delle birre, del taxi col quale era ivi giunto e della prestazione sessuale. Una volta uscito dall’appartamento, verso le prime ore dell’alba, si sarebbe accorto che la somma di denaro era sparita. A quel punto, per recuperarla, avrebbe finto di voler proseguire la serata, ritornando all’abitazione, ma senza riuscire, in un primo momento, ad essere aperto dai due.

Solo dopo un considerevole lasso di tempo, l’uomo è riuscito a farsi aprire per chiedere la restituzione del denaro, ma, contrariamente alle aspettative, non solo non gli sono stati restituiti i soldi sottrattigli, ma è stato anche minacciato con un coltello ed aggredito con calci e pugni.

Gli agenti della Polizia di Stato, giunti in loco, hanno proceduto alla perquisizione domiciliare e personale che  ha sortito esito positivo in quanto, nell’armadio della camera da letto, è stato rinvenuto il portafogli con all’interno i documenti intestati a C.A. e la somma di 1.150 euro, un passaporto rilasciato dalle Autorità della Repubblica del Costa Rica riportante il doppio cognome ed una diversa data di nascita, nonché, all’interno del locale cucina, sul piano di cottura, un coltello della lunghezza di 20 cm, presumibilmente utilizzato per minacciare e spaventare l’uomo.

La donna, invece, celava all’interno del reggiseno da lei indossato, una banconota da 50 euro.

Il denaro, il coltello ed il documento falso sono stati sottoposti a sequestro ed i due cittadini di nazionalità dominicana sono stati denunciati per i reati di furto, lesioni aggravate dall’uso delle armi e possesso di documenti falsi.

21 dicembre 2015