carabinieri - 2QI militari del Nucleo Operativo e Radiomobile ed i colleghi della Stazione di Acqui Terme hanno nella serata di ieri, giovedì, hanno tratto in arresto, nella flagranza di reato, due ragazzi albanesi C.A. 23enne e G.K. 20enne, entrambi residenti nel capoluogo acquese.

Le accuse a carico dei due sono di riciclaggio, ricettazione, sostituzione di persona e utilizzo indebito di carte di credito.

Nel pomeriggio di ieri la Centrale Operativa del Comando Compagnia di Acqui Terme veniva contattata da un cittadino il quale riferiva di non trovare più il portafoglio con all’interno i documenti di identità e le carte di credito. Aveva poi iniziato a ricevere sul cellulare sms relativi ad acquisti effettuati proprio con la sua carta in vari esercizi pubblici di Acqui Terme.

Nella fattispecie i ladri avevano speso oltre 2500 euro in vari oggetti, tra cui un cellulare di ultimissima generazione, alcuni capi d’abbigliamento e diversi monili in oro ed argento.

Immediatamente veniva inviato sul posto personale della Stazione di Acqui e del Nucleo Operativo che, dopo una breve ricerca, trovavano i due cittadini albanesi all’interno di un Compro Oro, intenti a vendere una collana d’oro nuova. Compreso trattarsi di uno degli oggetti da poco acquistati illecitamente, i Carabinieri fermavano i due cittadini e li portavano in caserma. Durante la perquisizione personale sono stati rinvenuti sia il portafoglio che i documenti d’identità della vittima. All’interno dell’autovettura a loro in uso, invece, sono stati trovati la carta di credito utilizzata nonché tutti i beni appena acquistati, comprensivi degli scontrini.

Tutta la merce è stata sottoposta a sequestro mentre il portafogli con i documenti di identità e la carta di credito è stato restituito al legittimo proprietario.

I due albanesi, colti nella flagranza dei reati sopra citati, sono stati tratti in arresto e, su disposizione del P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Alessandria, sono stati condotti presso le proprie abitazioni in regime di arresti domiciliari.

6 novembre 2015