rifiuti - ISi è chiusa con Alfredo Lolaico, consigliere comunale del Partito Democratico, che chiedeva garanzie circa il mantenimento dei livelli occupazionali delle aziende interessate e cioè CSR e SRT ed in merito alla auspicabile riduzione delle tariffe per i cittadini, la riunione della Commissione Consiliare “Gestione territorio, attività economiche e turismo” del Comune di Novi, chiamata ad affrontare il tema “Aggiornamento su affidamento servizio raccolta rifiuti.”

Erano presenti i due presidenti, Fabio Barisione del Consorzio Smaltimento Rifiuti che comprende Comuni del Tortonese, Novese, Ovadese ed Acquese, e Alberto Mallarino di Srt ovvero della Società Pubblica che si occupa del recupero e del trattamento dei rifiuti e che gestisce le discariche e degli impianti di Novi e di Tortona. “Quello che temo-rilevava Lolaico-è che non ci sarà un abbassamento delle tariffe per i cittadini ed inoltre si aumenteranno loro le incombenze. Io invece dico che o i cittadini pagano qualcosa di meno per la tassa rifiuti o si toglie loro qualche aggravio. Le famiglie si troveranno con quattro o cinque bidoni in casa per la raccolta dei rifiuti: in base a quali criteri e come si è giunti a questa soluzione? Ed è una decisione già presa e sulla quale non si può più discutere? Lo smaltimento dei rifiuti ingombranti sarà sempre gratuito?”

Gli si accodavano altri consiglieri comunali del Partito Comunale. Come Enzo Garassino il quale, pure, si faceva interprete delle preoccupazioni occupazionali e constatava che cambiava il lavoro stesso dei dipendenti. Poneva inoltre l’accento sul tema dei costi e chiedeva se la selezione dei rifiuti da raccogliere sarà di competenza dei cittadini. Anche Dilva Manfredi mostrava di condividere queste impostazioni. Come noto la discussione riguarda il nuovo modo di raccolta dei rifiuti, basata sul fatto che chi più ne produce più paga. Ogni dettaglio di questo nuovo modo di procedere si potrà conoscere quando sarà reso pubblico il piano industriale delle due aziende.

Al momento non è ancora noto se le famiglie saranno dotate di quattro o cinque bidoni a seconda che nel multimateriale possa essere collocato o meno anche il vetro. Piano industriale che però dovrebbe essere pronto a giorni. Mallarino ha riconosciuto che avrebbe dovuto presentarlo entro la fine di ottobre, Barisione come scadenza si è posto quella del 30 novembre. Piano Industriale sull’approvazione del quale si esprimerà l’assemblea dei Sindaci dei 116 Comuni che fanno parte delle società. Non è previsto quindi un passaggio ed una approvazione in Consiglio Comunale, potranno essere discussi i dettagli magari con un’altra convocazione della Commissione Consiliare da tenersi prima dell’assemblea dei Sindaci. Lo ha detto chiaramente il Segretario Comunale Angelo Lo Destro: “Il Consorzio ha come interlocutori i Sindaci dei Comuni che ne fanno parte, non i singoli Comuni.

Il ruolo del Consiglio Comunale va giocato nei confronti dell’Amministrazione Comunale ma il Piano Industriale, che comprende il nuovo sistema di raccolta rifiuti, può essere approvato o meno solo dall’Assemblea dei Sindaci.” Enzo Garassino ha chiesto che il Piano Industriale, nell’appuntamento che si terrà prima della sua approvazione, venga discusso anche alla presenza delle ditte interessate. Riguardo ai sindacati Barisione ha rimarcato come sono stati coinvolti e che entro fine mese dovrebbe essere stipulato con loro un protocollo d’intesa. Affermando peraltro che il progetto di raccolta rifiuti ed il Piano Industriale che lo comprende sono redatti secondo le indicazioni avute dai Sindaci dei Comuni interessati e che una delle indicazioni avute era quella di non prevedere aumenti della tassazione da parte dei cittadini.

E qui Alberto Mallarino ha dato quella che lui stesso ha definito una buona notizia, ovvero che gli investimenti ci saranno ma limitati per il buon lavoro fatto da chi l’ha preceduto nella carica. La Commissione consiliare era iniziata con Cecilia Bergaglio, Assessore all’Ambiente, che aveva spiegato come la sua convocazione, pur in assenza di un piano industriale e quindi di certezze, era dovuta al voler discutere, comunque, su un tema molto importante, per il futuro di tutti, come il nuovo sistema di raccolta. In tempi successivi, pronto il piano industriale di CSR e Srt, un nuovo appuntamento con la possibilità da parte di tutti i consiglieri comunali di fornire il loro contributo. Quindi Fabio Barisione, presidente del Consorzio Smaltimento Rifiuti, ha spiegato che il nuovo sistema è improntato al principio che chi meno produce meno paga e che troverà la sua completa attuazione nel 2018. Alberto Mallarino, presidente di Srt, lo ha definito una svolta epocale che chiude un discorso da lui stesso iniziato nel 2004 quando era Assessore all’Ambiente al Comune di Novi.

“Si tratta di puntare ad una domiciliarizzazione spinta che punta anche a triplicare il ciclo di vita delle discariche gestite da Srt-ha affermato-evitando così di fare altri buchi nel terreno per ospitare i rifiuti. Un sistema che guarda inoltre a principi di equità nel senso che la tariffa verrà determinata non più dalla superficie dell’appartamento ma dalla quantità di rifiuti prodotta. Con il nuovo sistema di raccolta si dovrà inoltre cercare di fare diventare il rifiuto non più spesa ma risorsa. In quanto a Csr e Srt è fuor di dubbio che si dovrà procedere ad una loro integrazione che, peraltro, è già iniziata essendo alcuni servizi già condivisi come la tariffazione e non solo. Un ruolo importante, inoltre, in questo sistema di raccolta rifiuti sarà giocato dall’informatica mentre Srt sarà chiamata ad investimenti forti e significativi anche se,per fortuna, gli impianti sono all’avanguardia.”

Nel quadro una raccolta porta a porta, una tariffazione puntuale che motiva, il riciclo dei materiali, un controllo costante ed attento, un sistema informatico ed una comunicazione integrata ai cittadini perchè conoscano il progetto alla base. Perchè, in definitiva, è il cittadino come utente che ha una grande responsabilità e che determinerà la maggior parte del risultato. Mallarino ha anche rimarcato come Novi si candida, a livello provinciale Alessandria-Asti, ad essere uno dei poli di raccolta dell’organico. Resta, in questo quadro, il fatto che i Comuni dell’Ovadese e dell’Acquese che hanno manifestato l’intenzione di andare per loro conto, adottando una politica diversa. Resta un certo malumore a livello di lavoratori che, aldilà di una difficoltà nel mantenere gli attuali livelli occupazionali, temono una ridefinizione della loro situazione contrattuale. Resta anche la tematica di una informazione al cittadino che, probabilmente, si sarebbe già dovuto, pur con tutte le cautele e distinguo dovuti alla mancanza di un piano industriale, iniziare da tempo.

Maurizio Priano


20 novembre 2015