sanità medici ospedale asl - QPubblichiamo di seguito una lettera giunta in redazione sabato pomeriggio, seguita da una telefonata della donna che accusa l’Asl di Alessandria di fornire in ritardo i medicinali salvavita per la figlia che rischia i morire.

La donna al telefono sembrava veramente disperata. Ci auguriamo si tratti di un disguido momentaneo o di una situazione che venga risolta al più presto, magari esposta in modo poco consono, perché non possiamo credere per nessun motivo che un’Azienda Sanitaria, il cui compito è quello di salvare delle persone, si comporti nel modo decritto dalla lettrice, sarebbe gravissimo.

Peer questo ci auguriamo che l’Asl possa provvedere a fare chiarezza sulla vicenda, e spiegare la sua posizione.

 

Buongiorno
Mi chiamo Vesa Maria Terezia.

Ho una figlia affetta da una grave malattia metabolica, che si chiama “Fenilchetonuria”
Arriviamo dalla Romania dove non si poteva avere cure per questa malattia.
Con un provvedimento del tribunale italiano è stato possibile rimanere in Italia e seguire le cure.

Siccome mia figlia ha iniziato la cura a 11 mesi  ha subito parecchi danni cerebrali, ha dovuto fare una riabilitazione durata seì anni.
La cura consiste in una dieta speciale a basso contenuto proteico e assunzione di amminoacidi che tra l’altro vengono definiti medicinali salvavita.
A punto perché se viene interrotto la cura mia figlia rischia danni cerebrali, coma, morte.
Tutto è andato bene fino l’anno scorso.
Ma poi l’anno scorso a maggio: L’Asl per problematiche burocratiche ha sospeso la fornitura di questi amminoacidi, poi ripetutamente me li ha forniti in ritardo di 3,4,10 giorni.
Comunque sia queste cure si potevano avere anche dalla farmacia.
Purtroppo sono molto costose, siamo  intorno a 2000-3000 euro ogni mese.
Quindi io non potevo comprarli.
La ragazza ha avuto un peggioramento cognitivo, e comportamentale per mancanza di queste cure.
Io noto che in Alessandria è molto difficoltoso di fare qualunque cosa.
Mia figlia ha subito dei danni fisici e psicologici, non chiedo il risarcimento dei danni, ma solo vorrei avere la possibilità di continuare a curarla.
Trovo impedimento di ogni genere ovunque.
Come minimo vorrei che si facesse una diagnosi, e cercare di fare una riabilitazione, almeno di recuperare i danni subiti.
Di mettere in condizioni questa ragazza di vivere.

La ragazza ha 18 anni , e forse per questo abbandonata?
L’Asl di Alessandria non sta facendo nulla.

Vorrei avere almeno la possibilità di denunciare ai carabinieri l’accaduto.
Ma anche lì nessuno ha voluto darmi questa possibilità.
La risposta del carabiniere: dobbiamo aspettare il maresciallo per vedere se posso fare o no la denuncia.

Siccome mi sono capitate tantissime assurdità che dura da troppo tempo sto cercando l’aiuto di qualcuno.
Perché vorrei denunciare tutto questo al ministero della salute.

Io ho un reddito di 16.000 euro, e a carico 2 figlie.
Sono da sola.
Non posso assolutamente permettermi un avvocato.

Le ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.

20 settembre 2015