Il liceo Amaldi

Il liceo Amaldi

Ormai le gite scolastiche, un tempo piuttosto rare, rappresentano la normalità. Non si può dire lo stesso però per le gite pre-scolastiche: quelle che si svolgono cioè negli ultimi, preziosi giorni di vacanza per alunni e insegnanti.

L’occasione, per noi ragazzi di 2a e 3liceo Classico, è venuta di nuovo da Andrea Vitali, il famoso scrittore con cui abbiamo iniziato un vero e proprio sodalizio intellettuale che sembra destinato a durare a lungo. Il buon Vitali, dopo la nostra partecipazione alla maratona di lettura dell’Odissea a Bellano, ci aveva infatti invitati al Festival della Letteratura di Mantova, di cui è un veterano. Abbiamo colto la palla al balzo, e, il 9 settembre, al seguito della professoressa Lucina Alice, eravamo tutti nella bella città lombarda.

Come ogni anno, il Festival era ricchissimo di interessanti eventi e incontri con celebri autori. Il nostro personale programma ne prevedeva alcuni davvero coinvolgenti. Sarebbe difficile determinare quale fosse il migliore.

Abbiamo molto apprezzato il dibattito tra Elisabetta Bucciarelli e Paolo Colagrande sulle differenze tra la scrittura femminile e quella maschile, così come quello sulle province che, a quanto pare, “sono tutte uguali”, con protagonisti il “nostro” Andrea Vitali e l’italo-argentino Adrian Bravi. Ha suscitato l’entusiasmo generale la conferenza di Beppe Severgnini con Stefania Chiale, incentrata sulle Parole della distanza e sui diversi modi in cui si può parlare dei viaggi. È stato poi grandissimo l’amore per lo spettacolo Pianoforte Vendesi, tratto dall’omonimo romanzo di Vitali e interpretato dal talentuoso Adriano Evangelisti che con fisicità ed estro teatrale ha dato volto a tutti i personaggi della storia.

Ci è molto piaciuta inoltre l’inquietante mostra Il museo della follia a cura di Vittorio Sgarbi, che, sebbene slegata dal Festival, è sembrato giusto andare a visitare.

Soltanto l’evento Le immagini e il potere con Salvatore Settis e Carlo Ginzburg ha suscitato qualche perplessità. I due storici hanno affrontato il tema attraverso una conversazione molto dotta e dimostrando tutta la loro smisurata cultura; con l’effetto però di risultare spesso difficili da seguire e a volte addirittura incomprensibili per il pubblico.

Nel complesso, dunque, un successo, coronato poi dalla divertente esperienza di alloggiare in un campeggio anziché nel “solito” hotel. È stata certamente una splendida avventura e un ottimo modo per prepararsi a riaprire in bellezza la stagione scolastica.

Lorenzo Robbiano


15 settembre 2015