polstrada - QSull’autostrada A/26 dei trafori, nel corso di un servizio disposto dal Comando Provinciale della Polizia Stradale di Alessandria per il controllo di veicoli e persone provenienti dall’alto Piemonte e diretti verso l’area portuale genovese, con l’impiego delle ordinarie pattuglie di Polizia Stradale della Sottosezione autostradale di Ovada.

Nel corso del servizio, in località Tagliolo Monferrato veniva controllato un furgone Mercedes Sprinter con targa francese  alla cui guida si trovava un uomo.

Il furgone risultava carico di masserizie ed elettrodomestici e tra questi si poteva rilevare la presenza di un ciclomotore del quale il conducente, pur attestandone la proprietà non era in grado di esibire la relativa carta di circolazione e/o documento relativi all’acquisto.

Gli accertamenti con il Centro di Cooperazione di Polizia e Dogane competente per il territorio francese, consentivano di accertare che il ciclomotore, immatricolato in Francia risultava  provento del delitto di furto consumato il 9 settembre 2014.

L’ Autocarro marca Mercedes invece, immatricolato con la targa francese, appariva provento del delitto di appropriazione indebita. Riguardo ad esso infatti l’interessato esibiva un documento  non avente le caratteristiche di un regolare contratto di locazione, stante il divieto espresso dalle società finanziarie alla circolazione dei veicoli di proprietà nei paesi  extra-UE dovuta all’impossibilità al recupero degli stessi in caso di cessioni illecite.

Con il veicolo Mercedes con targa francese, inoltre, veniva trasportato il ciclomotore provento del delitto di furto, dalla Francia al Nord-Africa, in transito nella provincia di Alessandria, effettuando quell’operazione di “trasferimento dei beni” di illecita provenienza ipotizzata dall’art. 648/bis del c.p.

Lo spostamento in territorio estero extracomunitario, di un veicolo di provenienza furtiva, integra infatti il reato di riciclaggio qualora l’agente ponga in essere altre attività idonee ad ostacolare l’identificazione del bene, od anche soltanto difficile l’accertamento della provenienza dei beni, attraverso un qualsiasi espediente, come può essere considerato il suo posizionamento all’interno di un vano di carico stracolmo di materiale.

Il ciclomotore, il furgone Mercedes Sprinter sono stati sottoposti a sequestro penale, in attesa delle indicazioni dell’Autorità Giudizairia per la restituzione agli aventi diritto.

Attesi i gravi indizi di colpevolezza a carico di F. A. per l’ipotesi del delitto di riciclaggio, emergendo concreto il pericolo di fuga, atteso che egli non risultava avere una residenza sul territorio nazionale ed era in viaggio per il paese natio potendosi così sottrarre alla Giustizia Italiana, gli operanti si avvalevano della facoltà prevista al comma 2 dell’art. 384 del codice di procedura penale. applicando la misura restrittiva della libertà personale del fermo di Polizia Giudiziaria.

11 agosto 2015