bertero - EIl Sindaco di Acqui Enrico Bertero, il Presidente del Comitato dei Sindaci Marco Cazzuli, il Consigliere delegato alla Sanità Mauro Ratto e il Presidente della Commissione Comunale Sanità, Francesco Negro, hanno incontrato il Direttore Generale dell’ASL AL Gilberto Gentili, il Direttore Sanitario aziendale Elide Azzan e il Direttor Sanitario dei presidi ospedalieri Simone Porretto per dibattere delle forti preoccupazioni conseguenti alle delibere regionali rispetto all’ospedale e al distretto di Acqui.

“Il dialogo – dicono al Comune di Acqui – è stato costruttivo in quanto le risposte della Direzione sono state chiare e sostanzialmente soddisfacenti rispetto alle richieste dell’Amministrazione. Alla primaria istanza, ovvero che il punto di riferimento con il quale l’ospedale di Acqui deve integrarsi debba essere l’ospedale di Alessandria, considerate le caratteristiche del territorio, geografiche e di comunicazione, il Dottor Gentili ha risposto di trovarsi pienamente d’accordo. In tale senso, per esempio, ha annunciato di aver rinnovato la convenzione per il servizio dialisi tra l’ospedale di Acqui e il servizio di Nefrologia dell’ospedale di Alessandria continuando a garantire, così, la presenza quotidiana di nefrologi ad Acqui. In vista del prossimo pensionamento del Primario di Urologia dell’ospedale di Acqui si intende proporre analoga politica di collaborazione tra i professionisti delle due strutture.”

Secondo Bertero e Cazzuli la collaborazione tra ASL AL e ASO dovrebbe estendersi a tutte le attività, ma principalmente riguardare in una prima fase alcune aree in cui la situazione è di reale emergenza e rischia di determinare disservizi, come per esempio cardiologia, rianimazione e pediatria oltre ad Urologia, privilegiando questo stretto rapporto.

Rispetto alla richiesta che la struttura semplice di cardiologia di Acqui debba prevedere il trattamento della bassa complessità e la selezione e l’invio dei pazienti alla struttura complessa di cardiologia di Alessandria, considerato che quest’ultima rischia di collassare per l’iper afflusso di pazienti, prevedendo percorsi bidirezionali, con trasferimento ad Acqui dalla sede HUB di pazienti selezionati per la prosecuzione di cure, prima della dimissione, mantenendo letti UTIC monitorizzati, Gentili ha risposto che cardiologia rimarrà una struttura semplice, che letti UTIC (Unità Terapia Intensiva Cardiologica) non potranno essere preservati, ma ci saranno Letti Monitorizzati assegnati a Medicina. La permanenza di questo tipo di sorveglianza monitorata post operatoria consentirà di non abbassare il livello qualitativo delle operazioni attualmente effettuate in chirurgia.

Per quanto riguarda Anestesia e Rianimazione è necessario mantenere alcuni posti letto di terapia intensiva per le attività di emergenza e urgenza.

Rispetto alla revisione dei Distretti Bertero e Cazzuli si sono espressi nel senso di non essere contrari ad esempio alla definizione di un unico distretto Acqui/Ovada, anche in funzione socio assistenziale, mentre inaccettabile sarebbe riproporre ancora una volta lo schema delle vecchie asl ricreando un distretto Novi/Ovada/Acqui.

La valenza dell’incontro è stata importante sia per la determinazione dei futuri rapporti sia per le emergenze che potranno avvenire nell’ospedale e nel distretto di Acqui: Acqui e l’acquese manterranno attiva la presenza di un monitoraggio costante e, pertanto, si interfacceranno con la direzione sanitaria e generale che si è detta a disposizione.

In tal senso entrambe le parti manifestano soddisfazione per quanto trattato e discusso.

13 luglio 2015