prostitute - prostituzione - QI Carabinieri di Alessandria hanno denunciato per rapina e tentata estorsione tre cittadine rumene di 19, 23 e 32 anni, tutte pregiudicate, una delle quali denunciata anche per la violazione del divieto di ritorno nel capoluogo.

La notte del 25 luglio, alle ore 02.00 circa, una donna rumena di 28 anni dedita alla prostituzione veniva aggredita da altre tre prostitute, che non conosceva personalmente, le quali la avvisavano che non poteva prostituirsi nel luogo in cui si trovava perché non era zona sua e che se avesse voluto continuare a stare lì avrebbe dovuto pagarle.

Al rifiuto di pagare, le tre donne la aggredivano, spingendola e facendola cadere a terra per poi prenderla a calci, graffiarla sul viso, sul petto e sulle gambe e tirarle i capelli.

L’aggressione durava qualche minuto e, dopo che le tre si allontanavano in direzione del pronto soccorso, si accorgeva che dalla sua borsa erano stati rubati la somma di 100 euro e un telefono.

Mentre camminava per strada frastornata incontrava una gazzella della Radiomobile ai cui militari raccontava il fatto, descrivendo le tre donne e riferendo di essere in grado di riconoscerle. Poco dopo la gazzella nei pressi del luogo dell’aggressione trovava il telefono che veniva restituito alla vittima, mentre nei pressi di via Don Gasparolo incontrava le tre donne rumene autrici del fatto, bloccandole e identificandole.

La 28enne però anziché recarsi al pronto soccorso per le cure e poi sporgere immediatamente denuncia, si allontanava rendendosi irreperibile fino alla tarda mattinata del 25 luglio quando si presentava in caserma, con al seguito un referto che riportava sei giorni di prognosi per contusioni ed escoriazioni varie, per sporgere finalmente denuncia.

A quel punto, i militari di Alessandria  raccoglievano la denuncia della donna e procedevano a rintracciare e ad accompagnare in caserma le tre autrici del fatto che venivano denunciate all’Autorità Giudiziaria per tentata estorsione e rapina.

La 32enne veniva anche denunciata per la violazione del divieto di ritorno ad Alessandria perché non poteva trovarsi nel capoluogo a seguito della misura di prevenzione emessa nei suoi confronti dal Questore e valida per tre anni.

27 luglio 2015