sabUna sala gremita ha accolto ieri sera la proiezione del film scritto e diretto da Sabina Guzzanti “LA TRATTATIVA” alla multisala Megaplex di Tortona.

L’evento, organizzato dal gruppo cittadino del M5S, ha visto la partecipazione della stessa Autrice, che fino a notte fonda si è trattenuta in sala a dialogare con il pubblico, rispondendo a tutte le numerose domande che le sono state poste, con l’ironia e l’acume che la contraddistinguono. Così come sta facendo da parecchi mesi in moltissime città italiane nelle quali la pellicola viene riproposta al di fuori dei circuiti cinematografici.

Il film, com’è noto, racconta le vicende italiane che nei primi anni novanta hanno portato all’avvento del berlusconismo, passando per le stragi mafiose e tutte le interazioni che ci furono fra mafia e politica. La narrazione è molto accurata e precisa, corredata di numerosi filmati originali e interventi di vari personaggi, soprattutto magistrati, che di quelle vicende furono testimoni diretti. Seguendo il filo logico della Guzzanti, ogni avvenimento di quel periodo trova così la sua collocazione e spiegazione chiara, tanto che, alla fine del film, risulta difficilissimo (se non impossibile) pensare che le cose possano essere andate diversamente.

A riprova dell’accuratezza nella ricostruzione degli eventi e dell’onestà intellettuale dell’Autrice, vi è il fatto che la Guzzanti non abbia ricevuto alcuna querela o altra azione di rivalsa da parte dei pur numerosissimi personaggi della politica e delle forze dell’ordine citati nel film. Questo significa una cosa sola e semplicissima: ha detto la verità.

Un “documentario” lucido, capace di dissipare dubbi e rispondere a molte domande alle quali gli organi di informazione ufficiali, insieme alle Istituzioni, per decenni non hanno saputo (o voluto) dare risposte, come se le risposte non ci fossero. Invece le risposte ci sono e sono anche chiare. Un film che, per quanto è istruttivo, dovrebbe essere proiettato nelle scuole.

Chi ha visto La Trattativa, ora sa qualcosa in più su cosa sia veramente la mafia e sui motivi per cui, oggi, abbiamo la classe politica che abbiamo, con tutti gli annessi e connessi in tema di infiltrazioni mafiose e malaffare. I volti sono cambiati, ma “il sistema” è figlio di quegli anni bui, in cui sono stati gettati i semi di tutte le nefandezze che stanno accadendo oggi. Paradossalmente, proprio mentre le retate e i processi di Tangentopoli stavano illudendo l’Italia di una reale possibilità di cambiamento e pulizia. Ma purtroppo non è andata così. E non è certo un caso, se ormai la metà dell’elettorato non ha più nessuna fiducia nella politica. Come sottolineato dalla stessa Guzzanti durante il dibattito, all’epoca delle stragi la mafia aveva bisogno della politica: ora non più, perché nella politica ha messo radici talmente profonde da essersene praticamente impossessata.

Per tutta la durata della proiezione, in sala “non è volata una mosca”: raramente un film riesce a destare tanta attenzione da parte del pubblico, che ieri sera era fatto anche di molti giovani che all’epoca dei fatti non erano ancora nati. E questa è stata forse la soddisfazione più grande per gli organizzatori dell’evento, a dimostrazione del fatto che, a Tortona, i cittadini hanno ancora voglia di informazione di qualità e di approfondimento: non solo delle commedie rosa che, ormai da anni, ci vengono propinate a dosi massicce nel nostro splendido Teatro Civico, per esempio.

Per questo motivo il M5S Tortona continuerà con impegno nel cercare di sopperire a queste “carenze culturali” proponendo altri eventi che, oltre a divertire, siano anche capaci di far pensare e magari risvegliare coscienze un po’ addormentate.

12 giugno 2015

mafi