palazzo guidobono - IEgregio Direttore, 

Avendo avuto modo di leggere il servizio sull’utilità, efficienza e conduzione della convenzione IAT di Tortona non posso, sia da semplice cittadina sia da semi-addetta ai lavori (lo ammetto, mio marito è un produttore dei Colli Tortonesi) fare alcune considerazioni. Non intendo certo perdermi in sterili polemiche ma, al contrario, vorrei cercare di dare una lettura che sia in grado di esprimere ciò che provo per il mio territorio. Un fantastico punto di partenza per le mie osservazioni non può che essere l’articolo di Presidente della Strada del Vino, Walter Massa, pubblicata da una testata di settore in questa settimana e che ha avuto un bel riscontro a livello nazionale.

Nata su queste colline, lasciata la professione di avvocato per affiancare mio marito nelle vigne e far qui crescere mio figlio, vista la passione, non solo nostra ma anche di tanti altri produttori (non solo di vino perché il territorio ha tante di quelle potenzialità da esprimere che veramente non basterebbe una settimana per raccontarle tutte) non posso che condividere le riflessioni di Walter sul fatto che noi siamo (non una scommessa) ma il vero investimento del futuro.

Tuttavia c’è una cosa che mi lascia perplessa, ogni giorno di più. Una domanda che non ha ancora trovato risposta: perché, proprio coloro che, ogni giorno, hanno sotto gli occhi la nostra bellissima realtà, sono i primi, non tanto a non coglierne le potenzialità, ma denigrarla perdendosi in sterili polemiche fini a se stesse (o meglio, volte solo ad alimentare la diffidenza dei non addetti ai lavori sul come, quando e perché vengono impegnati i soldi pubblici?).

Tortona è una realtà che, giorno dopo giorno, viene spogliata della sua identità. Basta passeggiare nella centrale Via Emilia per rendersene conto. Eppure avrebbe dovuto e dovrebbe essere la base di supporto della realtà collinare che la circonda.

Quindi dopo Tribunale, Inps, Catasto, ora vogliamo anche incoraggiare la soppressione dello IAT? Da profana (sono un’agricola alla quale risultano incomprensibili gli intrecci politici) qual è esattamente il problema? Ho avuto modo di interagire con il personale e verificare il loro lavoro: a parte la preparazione, la magnifica accoglienza e la competenza, sono uno straordinario supporto sia per il Consorzio dei Colli Tortonesi (che, per inciso, concorre, con i propri fondi al pagamento del personale) che per la Strada del Vino (e non solo, ma mi limito a riferire ciò che conosco di persona). Negli ultimi due anni, la sede di Palazzo Guidobono è statala location di corsi di avvicinamento al vino, di legislazione vitivinicola, di incontro delle realtà locali, oltre che, per quel che magari è più fuori dal mio mondo, mostre, accoglienza, promozione del territorio (se dovesse servire prometto di raccogliere statistiche più rispondenti alle esigenze sondaggistiche e informative).

Si parla di 17.000 annui? Io invece parlo di persone, di una realtà che fa un gran lavoro, che è un meraviglioso contatto tra i produttori, spende tempo ed energie (a nome e per conto del tortonese, tutto il tortonese) per allacciare rapporti e creare sinergie. Il nostro territorio ha grandi personalità che, per fortuna di tutti, stanno ricevendo un meraviglioso riscontro a livello non solo nazionale ma anche internazionale (e l’esempio di Walter sopra citato è l’ultimo fantastico lavoro che ha fatto per il territorio.)

Tuttavia, se è vero che dietro ogni grande uomo c’è una grande donna, è anche vero che dietro le nostre realtà di produttori (si lo so, produttore è il marito ma ogni tanto mi approprio del suo lavoro) è altrettanto vero che una realtà turistica come la nostra non può fare a meno di un supporto come lo IAT. C’è qualcosa da cambiare? Sicuramente si. Ci possono essere idee e progetti più efficienti? Speriamo, è così che si migliora. Però, se possibile, quando ci accingiamo a verificare e giudicare una realtà, magari, meno titoli a impatto e un po’ più di attenzione e concretezza.

Tortona, adesso, in questa fase post-industriale è a un bivio e deve fare una scelta: puntare a uno sviluppo eno-turistico e a una valorizzazione delle sue eccellenze territoriali o continuare sulla strada che pare aver intrapreso negli ultimi anni. Quando si arriva in questa cittadina, con una posizione geografica invidiabile essendo al crocevia e in prossimità di importanti vie di comunicazioni nazionali (e internazionali) non si capisce di essere alle pendici della terra madre di grandi realtà. Da moglie di un produttore vitivinicolo non posso che iniziare citando il Derthona timorasso, ma possiamo parlare anche di montebore, di tartufo (ebbene sì, non si trova solo ad Alba), e mille altre splende realtà.

Sara Bonadeo



Lettera profonda, piena di pathos e suggerimenti che pubblichiamo volentieri e che condividiamo quasi globalmente tranne che per una parte: nessuno vuole sopprimere lo Iat, abbiamo solo chiesto lumi sull’attività svolta, di cui non è mai stato dato conto, né da questa, né dalla precedente Amministrazione.

Colgo l’occasione per sottolineare che TUTTI i nostri articoli, compresi anche quelli con titoli piuttosto forti, vogliono sempre essere costruttivi e mai distruttivi.

Oggi Cronaca è soprattutto il giornale di Tortona, io sono tortonese, amo la mia città, e come ripeto spesso, ogni volta che passeggio per le vie del centro mi piange il cuore nel vedere la sua decadenza e come si sta riducendo.

E provo tantissima rabbia nell’essere cosciente delle grosse potenzialità di cui Tortona dispone e vedere, invece, la reiterata incapacità degli amministratori comunali che si sono susseguiti in questi ultimi anni. Nessuno di loro che sia stato in grado di sfruttare appieno queste potenzialità e di dare quella svolta dal punto di vista turistico e della valorizzazione dei prodotti,che potrebbe dare lustro alla nostra città.

E dire che basterebbe così poco!

Angelo Bottiroli – Direttore di Oggi Cronaca  

13 aprile 2015