municipio - QCome giornale lo avevamo anticipato il 30 luglio dello scorso anno, con un apposito articolo in cui scrivemmo che c’erano 327 mila euro di possibile danno erariale. Un articolo che ci fece scatenare contro le ire di molti politici e dirigenti del Comune di Tortona, che ci diedero degli untori, ma adesso quell’ipotesi, paventata dalla Corte dei Corti, potrebbe diventare realtà

Su mandato della Corte dei Conti i militari della Guardia di Finanza di Tortona, infatti, hanno effettuato un’ispezione presso alcuni computer, archivi e database del Comune di Tortona.

E’ accaduto l’altro giorno quando il vice comandante del Gruppo di Tortona, il tenente Antonio Iannotta accompagnato da due collaboratori ha raggiunto a piedi gli uffici del Comune (che si trovano a fianco della Finanza) ed ha acquisito la documentazione che gli era stata richiesta dall’organo di controllo.

Sulla tipologia e lo scopo del materiale prelevato c’è il massimo riserbo da parte delle Fiamme Gialle, tuttavia pare che sia stata acquisita dai Finanziari della documentazione che metta nelle condizioni la Corte dei Conti di valutare se la precedente Amministrazione Comunale guidata dalla Giunta Berutti sia incorsa in un possibile danno erariale.

I finanzieri, come al solito, hanno agito con discrezione ma la notizia non è passata inosservata ed ha messo in subbuglio alcuni politici che a suo tempo si erano occupati delle vicende finanziarie del Comune e alcuni dirigenti.

 

DANNO ERARIALE PER FARMACOM?



 L’unica vicenda a cui viene da pensare potrebbe essere quella che riguarda farmacom, peraltro evidenziata anche nella relazione del Ministero dell’economia e della Finanza giunta in Comune nel luglio scorso ed inviata anche alla procura della Corte dei conti che palesa il rischio concreto che i precedenti amministratori comunali guidati dal sindaco Massimo Berutti possano essere chiamati a rispondere del reato di danno erariale per la somma di circa 327 mila euro.

E’ lo stesso Ministero delle Finanze ad avanzare l’ipotesi in quella relazione, ipotesi peraltro confermata anche durante la conferenza stampa di presentazione della stessa relazione.
Tutto nasce dalla Farmacom, società costituita dal Comune nel 2010 per la gestione delle due farmacie comunali.
Cerchiamo di spiegare con parole semplici cosa è successo superando i tecnicismi contenuti nella relazione del Ministero. Soltanto così, infatti, è possibile comprendere perché, secondo lo stesso Ministero, la precedente Amministrazione comunale non solo rischia grosso, ma avrebbe violato pure la Costituzione Italiana.
In pratica il Comune costituisce la società Farmacom (poi dichiarata illegittima) per la gestione delle farmacie, di cui è proprietario al 90% e si fa pagare il canone anticipato per 10 anni: 4 milioni di euro che la Farmacom reperisce stipulando un mutuo ed indebitandosi con la banca di Legnano, ex Cassa di Risparmio di Alessandria.

La somma è comprensiva di Iva ed è proprio quest’ultima, (l‘Iva) che potrebbe costituire danno erariale.
L’articolo 119 della Costituzione italiana prevede che gli enti locali possano ricorre all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento. Il mutuo stipulato da Farmacom (e quindi dal comune che è socio al 90%) invece è servito par pagare le spese correnti cioè quelle  per il mantenimento dello stesso Comune e non invece, le  spese di investimento come previsto dalla legge. Di qui la presunta violazione della Costituzione.
In parole povere: il Comune che era in rosso con i conti, ha costituito una società di cui è proprietario, per stipulare un mutuo e versare i soldi a sé stesso per pagare i debiti di mantenimento dello stesso comune.
Un artifizio contabile che secondo il Ministero non si poteva fare.
Non solo, ma gli interessi che la Farmacom (il Comune al 90%) ha pagato alla banca, proprio perché utilizzati per le spese correnti e non per spese di investimento, sempre secondo il Ministero, possono costituire danno per l’erario e questi interessi pagati da Farmacom (cioé dal Comune che ne è il proprietario) ammontano a circa 327 mila euro. Somme che i precedenti amministratori potrebbero essere chiamati a restituire.

Naturalmente questa è solo l’ipotesi più plausibile che abbiamo fatto basandoci sull’unico documento contabile ancora aperto a carico della precedente amministrazione comunale che è appunto la relazione del Mef, la stessa che accusa i dipendenti comunali di aver percepito un milione di euro in più.

BERUTTI: “SONO TRANQUILLO”

Sull’indagine della Finanza l’ex sindaco Massimo Berutti è tranquillo: “Non so a cosa si riferisce l’indagine della Finazna, ma io mi sento a posto. Ho lavorato sempre per il bene della città e se mai ci sarà qualcosa che è stato fatto di sbagliato, vorrà dire che ognuno si prenderà le proprie responsabilità.”

26 febbraio 2015