ospedale - IL’ospedale di Borgomanero, appena riconfermato Dea di primo livello, portato quale modello di virtù e addirittura premiato dalla Giunta Chiamparino con ben due nuovi primariati, quali numeri e volumi esprime, al confronto, ad esempio, di Tortona?

All’indomani della prospettiva di qualche taglio su Borgomanero, dagli scanni della Provincia di Novara, il consigliere con delega al Sociale Tino Zampogna prendeva immediatamente le parti del nosocomio: “L’Ospedale ha una produttività molto elevata, con quasi 12mila ricoveri all’anno e 48mila utenti che usufruiscono del Dea – sottolineava Zampogna -. I dati parlano chiaro, con i ricoveri aumentati del 4% nell’ultimo anno, anche a seguito della chiusura dell’ospedale di Arona“


Dati AGENAS: 40mila accesi al DEA su 73mila residenti nel distretto

 I dati più recenti pubblicati da AGENAS si riferiscono al 2013, quando al DEA del Santissima Trinità di Borgomanero si registrarono 40.622 accessi

 

STRUTTURA TOTALE POPOL. PER DEA CODICE BIANCO CODICE VERDE CODICE GIALLO CODICE ROSSO
SS. Antonio e Margherita-Tortona 23.200  

60.596

3,5 83,7 12,4 0,4
S. Giacomo-Novi Ligure 24.766 73.267 3,8 81,8 13,9 0,5
S.S. Trinità-Borgomanero 40.622 73.332 14,9 76,7 7,9 0,6

 

Un rapido raffronto evidenza diverse incongruenze, prima fra tutte il massiccio numero di accessi rispetto alla popolazione servita. I 48mila accessi di cui riferisce Zampogna sarebbero pari a quelli di Tortona e Novi sommati tra loro, per un bacino di utenza pari alla sola Novi Ligure. Come è possibile questo?

A ruota viene la seconda anomalia di Borgomanero: l’elevato accesso di codici bianchi, quelli non urgenti, proprio quelli contro cui Saitta lancia strali ed anatemi.

“E’ del tutto evidente che il mio lavoro di razionalizzare la rete ospedaliera per offrire maggiore sicurezza ai cittadini nei reparti – affermava Saitta nell’ottobre scorso – deve per forza cominciare da accessi più appropriati al pronto soccorso, dove si formano code e intasamenti e i numeri stanno a dimostrarlo.”

Rimane allora un mistero insoluto il motivo per cui da un lato Saitta afferma che il 90,53% di accessi al pronto soccorso costituiti da codici bianchi e verdi sia un valore inaccettabile, e poi tra i tre ospedali qui esaminati mi tolga il DEA a Tortona (87,2% codici non urgenti, 3,33% sotto la media regionale) e vada invece a premiare Borgomanero che segna la bellezza del 91,6% di codici non urgenti (bianco + verde) superiore alla media regionale (già di per sé elevata) di un 1,07%.

Per Borgomanero l’Assessore deroga alle direttive dell’ex Ministro Balduzzi, che per le strutture complesse senza posti letto (tra cui anche anatomia patologica) identifica “sulla base delle prestazioni attese, nonché della necessità della presenza di tali discipline nei Dea di 1 livello, un bacino di utenza tra 150.000/300.000 abitanti”. Borgomanero, ricordiamolo ancora una volta, ne conta 73mila.

 

Facendo due conti, se i conti tornano….

 Ma, alla fine, quale sarà il grande merito di Borgomanero, per riuscire a conseguire così tante, eclatanti vittorie in una partita con un assessore che, lo sappiamo bene, può essere descritto in tanti modi, eccetto che conciliante?

Forse il segreto è nella “sostenibilità” dei costi del DEA?

Facciamo due rapidi conti: il 14,9% di 40.622 accessi corrisponde a 6.052 persone che hanno fruito del Pronto Soccorso in regime di codice bianco, quindi pagando, secondo la normativa vigente, un ticket di 25 euro ciascuno, il che, tradotto in moneta sonante, vuol dire più di 150mila euro di ticket incassati dal Pronto Soccorso.

Secondo gli stessi calcoli, il DEA di Tortona frutterebbe “solo” 20mila euro l’anno, quello di Novi 23mila.

I numeri parlano da soli, o sbaglio?

Annamaria Agosti

3 febbraio 2015