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Sergio Chiamparino dubbioso: e se il ricorso al Tar fosse vincente?

Aveva iniziato Rita Rossa al Consiglio Comunale aperto di Tortona dichiarando più volte che la strada del ricorso era sbagliata. A lei si era aggiunto l’ex segretario del PD Domenico Ravetti.

Ora arriva addirittura il presidente della Regione Sergio Chiamparino con dichiarazioni che sembrano minacciose: volete la guerra? Non sapete chi sono io, vi taglio ogni dialogo politico e Moirano ve lo scordate.

Questo sembra leggersi tra le righe delle parole di Chiamparino.

Un intervento inatteso quello del presidente della Regione, che giunge a soli due giorni di distanza da un articolo di un quotidiano online torinese che aveva riportato a caratteri cubitali l’intenzione di Bardone (e dei sindaci del Tortonese) di ricorrere al Tar contro il Piano sanitario che penalizza l’ospedale di Tortona.

Un intervento duro e veemente quello di Chiamparino, che deve essere accolto come buon auspicio dai sindaci del Tortonese, perché indica un chiaro disagio da parte del presidente regionale, forse addirittura una certa paura del ricorso.

E visto che Chiamparino non è certo uno sprovveduto, questa sua “uscita” potrebbe significare solo una cosa: si è probabilmente informato ed ha capito che un ricorso al Tar avrebbe sicuramente delle possibilità di vittoria e non sarebbe campato in aria.

Se poi il giudice dovesse accogliere la sospensiva, ecco che tutto il lavoro della Giunta regionale che grazie all’approvazione del Piano sanitario potrà sbloccare le assunzioni di personale, potrebbe andare in fumo.

Chiamparino, è bene ricordarlo, è stato sindaco e conosce bene la forza dei ricorsi al Tar, specie se a farlo sono dei sindaci com’era lui.

Non si spiegherebbe in altro modo questo suo improvviso cambio di atteggiamento dopo che nella riunione con i sindaci, alla quale noi eravamo presenti, è stato oltremodo conciliante ed aveva promesso di instaurare un dialogo inviando il direttore regionale della Sanità Piemontese, Fulvio Moirano, nel Tortonese per un sopralluogo.

Se Chiamparino  fosse veramente sicuro che il Piano sanitario approvato sia a posto e inattaccabile, non avrebbe certo timore di un ricorso al Tar.

I forti non vacillano e guardano dall’alto i più deboli, ma le sue dichiarazioni sembrano evidenziare l’esatto contrario e la paventata minaccia di rompere ogni dialogo coi sindaci del suo partito che si rivoltano contro di lui, dimostra tutta la debolezza di un Piano che, secondo molti, fa acqua da tutte le parti.

Chissà, forse il presidente del Piemonte credeva, con le sirene politiche, di placare la volontà del ricorso, ribadita col parere contrario del presidente della provincia di Alessandria, Rita Rossa, e del segretario provinciale del PD Ravetti. Tutti politici di spicco, di gran lunga superiori ai “peones” tortonesi.

Invece non è stato così: dopo un timido approccio, finalmente i 40 sindaci (donne comprese) hanno tirato fuori gli attributi e sono determinati più che mai ad andare fino in fondo.

E a Torino, a quanto pare, iniziano a capire che qui si fa sul serio: Davide si è ricordato di essere tale ed è pronto per affrontare Golia.

Angelo Bottiroli


30 dicembre 2014