Padre Vittorio Viola

Padre Vittorio Viola

Non siamo contro l’eccessiva pontificazione in atto nei confronti del vescovo uscente Martino Canessa, che, come abbiamo già avuto modo di dire, il suo, con le capacità individuali che possiede, lo ha fatto e in ambito religioso lo ha fatto sicuramente bene, ma crediamo che la chiesa tortonese non sia completamente integrata nella realtà locale, anzi.

L’ultimo esempio arriva in questi giorni: dopo l’alluvione del 13 ottobre scorso, la Diocesi di Tortona  ha aperto un conto corrente per raccogliere fondi a favore della gente alluvionata, ma quanti lo sapevano tra chi non frequenta gli ambienti religiosi?

Nessuno dei tre giornali più letti a Tortona e nei dintorni (noi, un altro quotidiano e un settimanale) hanno riportato la notizia perché in realtà, questa è stata divulgata solo tra gli organi di informazione religiosa, e non si è ritenuto invece di diffonderla  anche a chi  gli ambienti religiosi li frequenta raramente.

Questo comportamento, oltre a precludere un aiuto da parte della stragrande maggioranza dei tortonesi,  è  indice di forte chiusura verso la realtà locale, che non è soltanto quella circoscritta alla chiesa e alle persone che la frequentano.

Potremmo fare tantissimi altri esempi sulla mancata apertura verso il resto del tessuto locale da parte della Diocesi di Tortona, ma preferiamo concertarci sul primo compito che, secondo noi, attende il futuro vescovo Vittorio Viola che è già arrivato in via informale a Tortona e potrebbe avvenire prima di Natale. E il primo compito è proprio quello di rendere la chiesa più accessibile e maggiormente aperta verso tutti, come fece San Francesco.

La consacrazione di Vittorio Viola a vescovo è fissata per il pomeriggio di domenica 7 dicembre nella basilica di Santa Maria degli Angeli, ad Assisi; le date possibili per la presa di possesso della Diocesi di Tortona sono il 14 o il 20 dicembre. La decisione sarà presa tenendo conto degli impegni del nostro metropolita, il cardinale Angelo Bagnasco. La diocesi di Tortona, infatti, rientra nella regione conciliare ligure, di cui l’arcivescovo di Genova è primate.

Intanto, domenica 30 novembre, la Diocesi di Tortona saluterà con riconoscenza, in forma solenne, il vescovo Canessa. Alle 16 in Cattedrale è prevista una messa di ringraziamento con concelebranti sacerdoti provenienti da ogni zona della Diocesi e quel pomeriggio non saranno celebrate altre messe.

Questo potrebbe essere il commiato ufficiale a Monsignor Canessa che lascerà in eredità a Tortona un museo Diocesano di alto livello, inaugurato da poco, ma che deve ancora essere valorizzato come si deve.

Per il resto, aspettiamo con ansia l’arrivo di padre Vittorio Viola, a cui spetterà il compito di fare in modo che la Comunità religiosa tortonese non sia più un corpo avulso dal resto della realtà locale, ma ne diventi parte integrante. Tortona, per essere maggiormente valorizzata, ha bisogno di tutte le sue componenti, anche quella del mondo religioso, che non può e non deve più essere una realtà a se stante.

 2 novembre 2014

Il vescovo ad Assisi

Il vescovo ad Assisi