I senatori Daniele Borioli e Federico Fornaro del Pd hanno presentato un’interrogazione al Senato della Repubblica sulla vicenda del presidio nazista di domenica scorsa a Murisengo

“Nella giornata di domenica 16 novembre nel Comune di Murisengo in Provincia di Alessandria – scrivono i due senatori – in occasione dello svolgimento dell’annuale “Fiera nazionale del tartufo”, un gruppo di personaggi, vestiti con costumi direttamente ispirati alle divise dei militari tedeschi, nonché dei nazisti e fascisti che occuparono l’Italia del settentrionale tra il settembre del 1943 e la Liberazione, hanno inscenato una tanto grottesca quanto macabra rappresentazione, che ha destato sconcerto e giusta indignazione in molti cittadini e associazioni partigiane. A quanto è dato sapere, ad oggi, dalle cronache locali, la “rappresentazione” si è svolta senza alcuna preventiva richiesta di autorizzazione alle competenti autorità locali e senza alcuna apprezzabile informazione preventiva e con una totale decontestualizzazione dell’evento.”

“Il nostro ordinamento aggiungono i senatori – conserva tuttora precise sanzioni nei confronti del reato di apologia del fascismo; considerato inoltre che la Valle Cerrina, in cui si trova il Comune di Murisengo, fu teatro tra il 1943 e il 1945 di efferate rappresaglie messe in atto dalle truppe nazifasciste e culminate con il massacro non solo di partigiani combattenti ma anche di numerosi civili e di alcuni religiosi. Per queste ragioni abbiamo presentato una INTERROGAZIONE URGENTE al Ministro dell’INTERNO, Angelino Alfano, al fine di sapere: cosa risulti agli atti delle istituzioni e delle forze dell’ordine locali circa la genesi dell’episodio richiamato, circa le ragioni, l’ispirazione culturale di coloro che l’hanno animato, circa la sussistenza dei presupposti autorizzativi richiesti per lo svolgimento di un tale evento nel conteso di una manifestazione pubblica ad alta, e “inconsapevole”, partecipazione; se si possano ravvisare nell’episodio, a carico di coloro che l’hanno messo in atto, i presupposti della violazione delle norme che proibiscono l’apologia del fascismo”.

19 novembre 2014

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