Il regista Stephen Dalrdy con Rooney Mara e Martin Sheene
Trash, in inglese, significa spazzatura e mai come in questo film il vocabolo ha molti significati e non si riferisce solo alla discarica dov’è ambientato il film.
Un film vede protagonisti bambini brasiliani della favelas, che nascono, vivono e muoiono tra l’indifferenza in una società corrotta. Questo il tema affrontato che ha come protagonisti tre ragazzini e due attori come Martin Sheene e Rooney Mara, quest’ultima delle attrici più interessanti che stanno emergendo nel panorama cinematografico internazionale.
Il regista Stephen Daldry (Molto forte incredibilmente vicino e Billy Elliot) non è nuovo ad affrontare problematiche umane, ma stavolta l’impegno è davvero arduo perché il rischio di sfociare in situazioni troppo drammatiche, banali, eccessivamente avventurose o altro è molto facile, e infatti, il finale del film non molto verosimile, lo conferma.
Gli ultimi 10 minuti, però non rovinano un film di ottima fattura, che colpisce lo spettatore, che non può dimenticarsi che quelle scene realizzate davanti alla telecamera, in realtà non sono altro che il racconto di una triste realtà quotidiana, una piaga che non riguarda solo il Brasile ma tantissimi Paesi del mondo.
Potremo continuare a parlare di queste situazioni, dei gravi problemi che toccano non sollo il Brasile, dell’ottima ambientazione e di tanti altri aspetti messi in risalto dal film, come la corruzione dei poliziotti, l’arrivismo dei politici e così via, ma ci fermiamo qui.
Aggiungiamo soltanto sono marginali le parti di Rooney Mara e Martin Sheene, perché tutto il film è incentrato su tre ragazzi 14enni, quasi sconosciuti che riescono a raccogliere le attenzioni dello spettatore che rimane con lo sguardo incollato allo schermo, in un film-denuncia molto bello, assolutamente da vedere.
29 novembre 2014
I tre ragazzi protagonisti del film: Rickson Tevez, Eduardo Luis, Gabrielle Weinstein,
