Si chiama Maria Grazia Sordi ed è una psicologa che vive a Guazzora co  studio a Tortona e grazie all’ipnosi riesce ad aiutare la Giustizia in alcuni casi giudiziari piuttosto intricati. Più volte i giudizi hanno chiesto il suo aiuto per risovere questioni complicate e lei ha utilizzato l’ipnosi.

Ci inviato una lettera con la storia di un caso e alcune considerazioni

***********************************************************************************

sordi maria Grazia - IQuando, diversi anni fa, mi iscrissi al mio primo corso di ipnosi ericksoniana, non potevo immaginare quale insostituibile aiuto mi avrebbe dato nel mio lavoro.

Mi avvicinai spinta da curiosità e smania di apprendere tecniche utili ad aiutare un amico malato di cancro: avevo letto che l’ipnosi veniva efficacemente utilizzata anche per la gestione del dolore e nell’accompagnamento alla morte.

Purtroppo, egli se ne andò prima che potessi essergli di vero aiuto…..

Devo a lui, a Pietro, se oggi utilizzo questo strumento nelle sue diverse tecniche e nei suoi molteplici campi applicativi.

Questo fu il mio primo contatto con l’ipnosi, il mio primo appuntamento con un grande strumento che può consentire di aiutare l’essere umano adattandosi alla sua complessità e traendo da essa le giuste soluzioni ecologiche per il sistema. Un primo contatto avvenuto sull’ onda di forti emozioni e dal desiderio di essere utile in un passaggio fondamentale della vita.

L’ipnosi è solo uno strumento, dalle tecniche anche molto sofisticate, ma non si può prescindere dalla ricchezza interiore del soggetto. Dal suo inconscio. Ma cos è l’inconscio?

Si potrebbe descrivere come la parte più nascosta di noi stessi, la parte di noi della quale siamo inconsapevoli e che racchiude, da un lato, tutta la nostra storia, il “film della nostra vita”, registrato attimo dopo attimo e, dall’altro, il luogo delle nostre risorse, anche quelle che non sappiamo di possedere. Così come uno scrigno ricolmo di ricchezze e tesori giace sul fondale marino in attesa di essere scoperto e portato alla luce, così le risorse (e le soluzioni) racchiuse nella parte più profonda di noi giacciono, in attesa di essere recuperate.

E’ possibile accompagnare il soggetto a recuperare risorse interiori e a liberare nuove capacità funzionali e riguardanti problematiche anche molto importanti raggiungendo obiettivi anche in tempi brevissimi. E questo dipenderà dalle risorse che l‘inconscio del soggetto deciderà di mettere a disposizione, nel rispetto dell’ ecologia del sistema.

Il terapeuta conosce le tecniche, mentre il soggetto possiede, dentro di sé,  un tesoro unico e prezioso…..

Ecco che assume particolare rilievo la qualità della relazione tra terapeuta e soggetto, impegnati ognuno in un ruolo importante, peculiare e insostituibile.

Tra il soggetto ed il terapeuta si instaura, durante il lavoro, un forte legame, impreziosito da un profondo rispetto e da un sapiente utilizzo del mondo emotivo.

Questo legame prende il nome di “bolla ipnotica” e utilizza lo stato della trance.

Attraverso lo stato naturale della trance si accede all’inconscio, ed è possibile recuperare risorse interiori, ma anche eventi della nostra storia rimossi da cui traggono origine sintomi e malesseri, ed elaborare traumi vissuti anche in tempi molto remoti.

L’ inconscio è sempre attento e pronto, con la giusta guida, a rispondere e a venire in nostro soccorso.

 

LA STORIA DI REBECCA



Senza l’ utilizzo dell’ ipnosi non avrei certo potuto essere di aiuto a Rebecca (nome di pura fantasia), inviatami da un avvocato esperto in diritto canonico, al quale la donna si rivolge per un procedimento di verifica della nullità del vincolo matrimoniale.

L’invio verte sulla necessità di sondare nel passato della cliente, che mostra una difficoltà  a ricostruire in modo fluido la propria biografia che appare, a tratti, oscurata da una sorta di black-out non giustificato da danni neurologici né da disturbi di personalità..

Rebecca esprime la sensazione che dietro a questi vuoti mnestici si celi qualcosa di importante e misterioso.

Tale lavoro viene a connotarsi,  sin da subito, in una cornice di collaborazione tra le diverse figure professionali coinvolte e ha dato origine, nei fatti, ad una équipe multidisciplinare particolare proprio per la costante collaborazione con il padre esorcista che tratta la donna da diverso tempo a causa di disturbi spirituali.

L’ utilizzo di tecniche ipnotiche  ericksoniane ha consentito il recupero di importante materiale mnestico obnubilato  relativo a traumi fisici e psicologici particolarmente gravi e, contestualmente a tale recupero, è stata possibile la rielaborazione dei traumi subiti, similmente a quanto solitamente avviene durante un intervento chirurgico.

Il materiale mnestico emerso è circostanziato, preciso, contestualizzato in una precisa cornice spazio temporale, appare nella sua forma integrale, cioè completa di connotazione emotivo-affettiva, che si esprime in tutta la sua forza e vitalità.

Tale recupero biografico si è mostrato utile per il padre esorcista, poiché rivela l’origine  dei disturbi di Rebecca e gli consente, quindi, di personalizzare il trattamento. Tale lavoro ha consentito al legale di Rebecca di fruire di importanti eventi biografici ai fini della valutazione nel procedimento di verifica della nullità del vincolo matrimoniale.

E Rebecca, con grande fede e coraggio, ha potuto riappropriarsi della propria storia, seppur drammatica e dolorosa, raggiungendo una integrazione funzionale al senso dell’identità personale.

L’ inconscio, nei confronti del quale l’essere umano, solitamente, nutre timore e paura, può offrire le giuste risorse, può accudire e intervenire per donare nuove soluzioni e adattamenti più funzionali, può saggiamente rispondere alle richieste della persona attingendo allo scrigno interiore…

Maria Grazia Sordi

 17 settembre 2014