La sede dell'Asmt

Un capitolo a parte che riguarda i rilievi fatti dal Ministero delle Finanze al Comune di Tortona in seguito ai controlli svolti all’inizio dell’anno è dedicato all’Azienda Tortonese Multiservizi (Atm), che tralaltro era controllata al 93% dallo stesso Comune di Tortona.
Nella relazione che il Ministero ha inviato in Comune e alla Procura della Corte dei Conti, la gestione di questa azienda, per quanto riguarda alcuni aspetti, sembra irragionevole.
Il riferimento riguarda la gestione del 2012, quando il Comune era debitore verso Atm (e quindi verso sé stesso) della somma di 1 milione 170 mila euro. Si trattava di debiti iscritti fuori Bilancio dal Comune di Tortona.
Il “gap” è stato parzialmente regolato solo a settembre dello scorso anno in seguito al lodo arbitrale che le parti avevano deciso di adottare per definire il contenzioso.
In pratica è come se una persona litigasse con se stessa e chiama il vicino di casa per aiutarlo a risolvere la questione.
E’ quello che – in parole povere – fa rilevare il Ministero che sottolinea il fatto che, poiché Atm è partecipata al 93,77% dal Comune, quelle operazioni “si inquadrano obiettivamente al di fuori di ogni palese ragionevolezza.”
Per il Ministero, infatti, tutte queste operazioni con debiti fuori bilancio, hanno determinato che il Comune non indicasse nei propri bilanci, debiti verso Atm piuttosto consistenti e che lo stesso Comune, in qualità di proprietario di Atm, consentisse l’approvazione dei Bilanci nei quali compariva un credito nei confronti del Comune “non allineato” coi residui passivi del Comune stesso.
Secondo il Ministero delle Finanze si è trattato di una posizione non coerente.
Ma non finisce qui: per il Ministero, non è facilmente individuabile neppure la presunta ragionevolezza del ricorso all’arbitrato fra un ente locale ed una società di cui lo stesso ente locale detiene il 93,77% della proprietà.
Per altro il lodo arbitrale non aveva neppure sciolto la questione degli interessi, poi risolta dopo molti mesi.
Insomma, a quanto pare, secondo il Ministero, anche per Atm, come per Farmacom, la gestione di questa società Partecipata, non è stata ottimale.
Ci saranno strascichi per i precedenti Amministratori Comunali?
Difficile azzardare delle risposte, anche perché, tutto il fascicolo è in mano alla Procura della Corte dei Conti che dovrà accertare – come per Farmacom – se e quali eventuali responsabilità potrebbero aver avuto i componenti dell’Amministrazione comunale che votarono le delibere in questione.

31 luglio 2014