L’allarme è stato dato durante una conferenza stampa che si è svolta martedì mattina alla Camera di Commercio di Alessandria.
A seguito dell’ultima Borsa merci il Coordinamento provinciale di Agrinsieme lancia un segnale di allarme per il comparto cerealicolo, focalizzando l’attenzione sull’eccessiva contrazione dei prezzi all’ingrosso del grano.
Quest’anno, i prezzi hanno visto una diminuzione continua rispetto a quelli delle scorse campagne 2012 e 2013. Il grano prodotto nel 2012, ad esempio, nel Listino di giugno 2013 era quotato in media a 240 euro a tonnellata. Il frumento del 2013, a maggio 2014, risultava valere circa 190 euro/ton. La Borsa merci del 14 luglio ha quotato circa 175 euro a tonnellata.
Per gli agricoltori, quindi, sono state perse ben 65 euro a tonnellata! Se si calcola che la media produttiva ad ettaro è pari a 5,5/6 tonnellate, si evince che rispetto allo scorso anno sono andati in fumo circa 350 euro per ogni ettaro coltivato.
La provincia di Alessandria è una delle prime produttrici in Italia di grano tenero con circa 40 mila ettari coltivati ogni anno, da cui si ottengono circa 2 milioni di quintali di grano.
In due anni, pertanto, si è avuto un mancato reddito di circa 14 milioni di euro per i nostri agricoltori.
Insomma, una situazione chiaramente insostenibile ad avviso di Agrinsieme: “È assolutamente necessario che si prendano urgenti e efficaci misure per far fronte a questo problema che attanaglia le nostre aziende agricole”.
A ciò si aggiunge una staticità dei mercati locali che di sicuro non aiuta. “Basti pensare che i mulini in questi giorni stanno ancora ritirando e consumando i grani raccolti lo scorso anno” aggiungono i portavoce del coordinamento.
I lavori in campagna di questi giorni sono incentrati sulla trebbiatura. Il cattivo andamento climatico dell’ultimo periodo ha reso difficile la valutazione della qualità dei cereali. Le previsioni sull’andamento dei prezzi, che sono conseguenza, non sono di sicuro rosee.
“Il tutto in un periodo in cui il reddito delle aziende del settore primario è in diminuzione, contrariamente a quello dei mezzi tecnici, quello di vendita in panetteria e alla tassazione, che sono in ascesa. – aggiungono i referenti di Agrinsieme – Il risultato è semplice. Si lavora senza riuscire a coprire i costi di produzione. Per questo diciamo che è in atto una vera e propria emergenza grano!”
Oltre al discorso prezzi, Agrinsieme pone l’attenzione dell’opinione pubblica sugli ottimi risultati ottenuti sul fronte della salubrità del grano alessandrino: “Grazie ad un forte impegno profuso in questi ultimi anni dai nostri produttori aderenti al cosiddetto “Progetto Grano di Alessandria” si è riusciti a creare masse critiche omogenee adatte per l’industria molitoria”.
“Chiediamo al Governo di compiere maggiori controlli sulla qualità, onde evitare che si verifichino casi come quello del 26 febbraio scorso in cui la Guardia di Finanza di Pesaro ha fermato del grano importato dall’Est venduto come biologico, in realtà radioattivo” concludono i membri di Agrinsieme Alessandria.

 

15 luglio 2014

Un momento della conferenza stampa

Un momento della conferenza stampa