Il sottopasso di Acqui

Il sottopasso di Acqui

Nuove problematiche al sottopassaggio della stazione ferroviaria cittadina di piazza Cardona, nei pressi dell’ex ospedale civile convertito a Residenza assistita per anziani non autosufficienti: si tratta di atti di vandalismo portati ai danni dei muri del tunnel che permette a passeggeri e personale di Rfi di raggiungere comodamente i treni regionali piemontesi e inter-regionali liguri-piemontesi come nella fattispecie delle linee per Genova via Ovada e Savona via San Giuseppe di Cairo oppure verso Alessandria via Cassine o Asti via Nizza Monferrato:

“Ignoti hanno nuovamente imbrattato con scritte a tratti oltraggiose per i cittadini i muri del sottopassaggio che nelle ultime settimane erano state completamente reimbiancate con il conseguente oblìo delle precedenti scritte a spray, – spiega in una nota il presidente dell’Associazione acquese no profit LineaCultura, Massimo Garbarino – I vandali “writer” agiscono probabilmente nelle prime ore della mattina, ovverosia quando è possibile l’accesso ai binari senza però che l’ingresso ai medesimi possa avvenire (da quel che è stato possibile appurare personalmente, ndr) attraverso il portale di ingresso alla hall dell’edificio con passaggio obbligato dagli sportelli delle biglietterie deviando a lato della sala d’aspetto e scendendo appunto nel sottopassaggio a meno che il convoglio in oggetto parta dal binario tronco o dal primo binario prospicente l’edificio stesso”. Garbarino, che ha informato per competenza il dottor Alfio Zorzan, presidente dell’Associazione pendolari dell’Acquese per ovvi motivi, ha espresso a nome del consiglio direttivo “viva preoccupazione facendo proprio un suggerimento di alcuni pendolari che si recano o ad Alessandria ed Asti oppure a Genova e Savona per lavoro e/o per shopping: “Occorrerebbe – aggiunge il presidente Massimo Garbarino – l’ampliamento della attuale rete di videosorveglianza integrata anche al sottopassaggio ove a vista non risultano nè la presenza della cartellonistica nè ovviamente di videocamere visibili ai clienti delle FFSS Società per azioni come deterrente per eventuali malintenzionati.”